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Il cane Gunther e Maurizio Mian diventano una serie tv

Il 1° febbraio uscirà il documentario dedicato alla vita del milionario a quattro zampe e del suo eccentrico padrone, figlio della compianta Gabriella Gentili

L'epopea di Maurizio Mian e della dinastia dei cani lupo milionari discendenti da quel 'Gunther 3°' che ereditò centinaia di milioni di marchi dalla contessa tedesca Carlotta Von Liebenstein non conosce fine. L'imprenditore, figlio della compianta Gabriella Gentili, si appresta a sbarcare su Netflix con il suo fidato compagno a quattro zampe. 'I milioni di Gunther' uscirà sulla piattaforma streaming a pagamento il prossimo 1° febbraio e questa è la presentazione che si può leggere al momento online: "Un cane con un fondo fiduciario non è la parte più strana della storia. Anche l'eccentrico custode di Gunther ha trascorso una vita lussuosa...con un entourage di seguaci".

La passione per il Pisa, l'eredità familiare: Maurizio Mian

Dici Maurizio Mian e subito la mente corre al pastore tedesco Gunther e al Pisa Calcio (la denominazione ufficiale dell'epoca era questa). Nella primavera del 2002 assieme alla mamma, l'imprenditrice farmaceutica Gabriella Gentili, coronò il sogno di acquistare la società nerazzurra da Roberto Posarelli ed Enrico Gerbi. Mian, la madre e Gunther presentarono alla tifoseria, entusiasmata dalle facoltose possibilità dei nuovi proprietari, un progetto ambizioso di risalita verso l'Olimpo del calcio nazionale. Maurizio Mian infuse molti capitali nel club nerazzurro, ma le soddisfazioni furono pochissime. Nel giugno del 2003 la promozione in Serie B svanì nei tempi supplementari della finalissima playoff di Bergamo contro l'Albinoleffe, e da lì la parabola di Maurizio Mian e Gabriella Gentili assunse una traiettoria discendente.

E' rimasto celebre il tentativo, sui generis all'epoca ma tremendamente precursore dei tempi se valutato oggi, di introdurre uno spettacolo musicale nell'intervallo di una gara casalinga. Sul prato dell'Arena Garibaldi si presentò il gruppo dei 'Gunther Five' che propose un balletto a ritmo di hip hop: la reazione non propriamente benevola del pubblico nerazzurro non consigliò a Mian di proseguire nell'esperimento.

Ancora più iconica la conferenza stampa indetta da Mian e dalla madre nell'area di rigore situata sotto alla Curva Sud all'indomani del derby in notturna con lo Spezia, perso per 3-2 in mezzo a furibonde polemiche. I proprietari del Pisa il 12 ottobre 2004 posizionarono i microfoni nel punto in cui la sera prima l'arbitro, l'ineffabile signor Roland Herberg di Messina, aveva assegnato un rigore inesistente agli ospiti propiziandone la vittoria finale.

Tre anni dopo l'ingresso in società, dopo due campionati terminati mestamente a metà classifica e il fallimento del ritorno in Serie B, Maurizio Mian e Gabriella Gentili cedettero il club all'imprenditore perugino Leonardo Covarelli, accompagnati dalle contestazioni feroci di una fetta della tifoseria per i risultati deludenti. Qualche tempo dopo Mian si imbarcò nell'avventura editoriale rilevando le quote del giornale L'Unità, finendo però invischiato nel processo in tribunale per la bancarotta avvenuta nel 2014.

Nella torrida estate del 2016 il suo nome fu nuovamente accostato alle sorti del Pisa, alle prese con una disperata battaglia per la sopravvivenza nel professionismo e la salvaguardia della Serie B conquistata sul campo qualche mese prima, in cui si sfidavano da una parte la famiglia Petroni e dall'altra una città intera disposta a tutto pur di allontanare i proprietari. Maurizio Mian, con un colpo di teatro inatteso, fu nominato presidente onorario, scatenando un'ondata ancor più dura di proteste e polemiche nei confronti di Fabio Petroni, Fabrizio Lucchesi e tutta la dirigenza 'romana'.

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