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Salute

Cos'è l'ipersonnia? Come riconoscerne i sintomi e come combatterli

Si tratta di un disturbo del sistema nervoso centrale che provoca un'eccessiva sonnolenza diurna slegata dalla qualità del sonno notturno

Quando parliamo di ipersonnia del sistema nervoso ci riferiamo ad una serie di disturbi cronici del sonno consistenti in una eccessiva sonnolenza diurna che non trova una spiegazione in un sottostante problema qualitativo del sonno (problematiche respiratorie, apnee, disturbi del ritmo circadiano, privazione cronica del sonno).

Per poter diagnosticare una ipersonnia è infatti necessario escludere a priori altre cause della sonnolenza, che rappresenta un bisogno fisiologico dell'individuo. La sonnolenza diurna può consistere in una inerzia del sonno (difficoltà a svegliarsi la mattina), in una sensazione soggettiva persistente ed invalidante, in una ridotta capacità di stare svegli durante le ore diurne in contesti monotoni ovvero con colpi di sonno che possono verificarsi anche durante situazioni attive ed inappropriate.

Ipersonnia - Sintomi

- lamentela soggettiva di sonnolenza

- episodi di sonno irresistibili o non resistibili 

- irritabilità, comportamenti automatici, allucinazioni, difficoltà cognitive

- ansia, senso di fatica o faticabilità fisica e mentale

- impatto sul tono dell'umore

Ipersonnie primarie

Narcolessia tipo 1 - Sonnolenza diurna, improvvisa perdita di tono muscolare in veglia evocata da stimoli emotivi come la risata, paralisi ed allucinazioni del sonno, sonno notturno disturbato 

Narcolessia tipo 2 - Sonnolenza diurna con tipici addormentamenti in sonno REM, cataplessia assente, paralisi ed allucinazioni del sonno

Ipersonnia idiopatica - Sonnolenza diurna eccessiva, aumentato tempo di sonno nelle 24 ore in presenza di un sonno notturno con normali caratteristiche ed in assenza di qualsivoglia comorbidità medica o psichiatrica

Sindrome di Kleine-Levin - Attacchi ciclici di ipersonnia, aumento dell'appetito, ipersessualità e disfunzioni cognitive della durata di alcuni giorni – settimane ed intervallati da periodi più o meno prolungati di benessere. La malattia è tipica dei giovani e tende a migliorare nel tempo con progressiva riduzione dell’intensità degli attacchi che tendono a diradarsi nel tempo

Ipersonnie secondarie

Ipersonnia dovuta a disturbi medici - Ipersonnia in relazione temporale e causale con altri disturbi medici. Tra le associazioni note ricordiamo la Malattia di Parkinson, i traumi cranici commotivi, malattie genetiche, lesioni focali del sistema nervoso centrale, malattie endocrinologiche, metaboliche e la sonnolenza residua in pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive.

Ipersonnia dovuta a farmaci o sostanze - Ipersonnia in relazione temporale e causale con assunzione cronica di farmaci o sostanze con effetto sui meccanismi di regolazione del sonno e della veglia. Tra le forme previste ricordiamo quelle ascritte a farmaci con effetto sedativo (ipnotici, barbiturici, etc), ad abuso di sostanze con effetto sedativo, a sospensione di utilizzo di sostanze con effetto stimolante (e.g. anfetamine).

Ipersonnia associata a disturbi psichiatrici - Ipersonnia che si verifica in associazione a disturbi psichiatrici, in particolari a disturbi dell’umore (depressione, disturbo bipolare) o a disturbi da conversione.

Sindrome da sonno insufficiente - Ipersonnia dovuta ad una cronica restrizione del tempo di sonno nei giorni feriali e con tipica estensione del tempo di sonno nel fine settimana e/o nei periodi feriali ascrivibile ad un inadeguata corrispondenza tra l’individuale bisogno di sonno e il tempo usualmente dormito per motivi sia sociali che comportamentali.

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