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Cronaca

29 ottobre, Giornata mondiale dell’ictus: l’ospedale di Pontedera rivolge particolare attenzione a tale patologia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il giorno 29 ottobre si celebrerà la “Giornata Mondiale dell’ictus”. L’ictus è la principale causa di invalidità, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte.

Ogni anno in Italia si verificano circa 185.000 casi di ictus: un caso ogni 3 minuti.

Solo nella provincia di Pisa si verificano annualmente circa 900 nuovi casi di ictus, che arrivano a 1130 considerando le recidive. Il 30% dei questi decede entro un anno e il 30% dei sopravvissuti presenta una invalidità permanente.

Proprio per la rilevanza epidemiologica e sociale di tale patologia, l’organizzazione ospedaliera e territoriale sono sempre più rivolte alla prevenzione e alla cura dell’ictus.

In particolare, nell’arco degli ultimi anni, presso la ASL 5 di Pisa, è stata messa in atto un’intensa attività di coordinamento al fine di sviluppare  il percorso diagnostico-terapeutico indicato per questi pazienti, alla luce del modello organizzativo ospedaliero per intensità di cure e della necessaria integrazione fra ospedale e territorio. 

“Presso la neurofisiopatologia dell’ospedale Lotti, anche grazie alla preziosa collaborazione  della dott.ssa Gianna Gambaccini, responsabile della gestione dei pazienti con patologie cerebrovascolari – sottolinea il direttore, Renato Galli -  vengono effettuate visite ambulatoriali per pazienti con encefalopatia vascolare e consulenze d’urgenza al pronto soccorso per pazienti con probabile ictus. Vi è inoltre la possibilità di effettuare esami per la diagnostica cerebrovascolare come ecodoppler dei vasi cerebro afferenti, doppler trasncranico per lo studio del circolo intracranico e doppler transcranico per studio dei fenomeni microembolici, indicato in casi selezionati di nota presenza di placche carotidee ateromasiche con rischio embolizzante o in sospetto ictus di genesi cardioembolica”.

Il 118 ha ulteriormente migliorato la presa in carico del paziente colpito da ictus, grazie alla rapidità dei  soccorsi e conseguente tempestività di trasferimento presso il pronto soccorso è possibile, quando necessaria,  effettuare la terapia trombolitica

Inoltre, in collaborazione con la neurologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, è stato scritto e  divulgato l’opuscolo: “Guida alla prevenzione dell’Ictus Cerebrale”, per rafforzare il messaggio dell’importanza della prevenzione primaria. Particolare attenzione viene rivolta, già nella fase acuta,  sia alla fase riabilitativa che inizia precocemente con la presa in carico da parte della riabilitazione funzionale adulti, sia alla fase post-ospedaliera, sottolineando il ruolo centrale del medico di famiglia e del personale infermieristico coinvolto nel “Chronic Care Model”  territoriale, in modo da permettere il  reinserimento del paziente nella vita quotidiana e programmare così  il percorso finalizzato alla prevenzione secondaria dell’ictus.

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