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Concorso per insegnanti: sit in degli aspiranti docenti di fronte al Rettorato

I manifestanti hanno chiesto all'Ateneo un incontro pubblico per fare chiarezza sul PF24, il percorso formativo necessario per poter poi partecipare al concorso

"Chiediamo all'Università di convocare un incontro pubblico per fare chiarezza sul PF 24". Sit in questa mattina, giovedì 25 gennaio, di fronte al Rettorato di una decina di 'studenti' del PF24 dell'Università di Pisa, il percorso formativo che permetterà a tutti gli aspiranti docenti di acquisire i 24 cfu nelle materie antro-psico-pedagogiche, necessari per poter poi partecipare al prossimo concorso per l'insegnamento, così come previsto dalla nuova normativa nazionale. "A Pisa siamo in circa 4mila ad aver fatto richiesta per partecipare al percorso formativo - spiegano Martina Mocci, Elisa Carrus e Mavi Conti - ma molti hanno abbandonato perchè ci sono aspetti non chiari".

L'ateneo di Pisa è stato uno dei primi in Italia ad organizzare il percorso formativo, anche se al momento il Miur non ha ancora ufficializzato quando si svolgerà il concorso. "E questo - spiegano ancora le aspiranti insegnanti - è uno dei primi aspetti poco chiari. Paghiamo centinaia di euro e studiamo per conseguire dei crediti che ci permetteranno di partecipare al concorso, ma non sappiamo se e quando si svolgerà. Insomma per ora è solo una promessa perchè non ci sono certezze di alcun tipo". Ma non è l'unica criticità segnalata dagli 'studenti'. "La tempistica che intercorre tra la fine dei corsi (iniziati già da diverse settimane, ndr) e il primo appello, previsto per febbraio - proseguono - è molto ristretta, soprattutto perchè molti di noi sono lavoratori o hanno una famiglia".

Altra criticità segnalata è quella relativa alle prove d'esame. "Il nostro timore - proseguono le aspiranti insegnanti - è che queste presentino livelli di difficoltà sproporzionati rispetto all'obiettivo dell'intero percorso. La cosa che più ci preoccupa è che il PF24, pagato a caro prezzo visto che a Pisa può arrivare a costare fino a 410 euro, risulti una preselezione al concorso piuttosto che un passaggio per conseguire i prerequisiti necessari per partecipare poi alla selezione vera e propria". 

I manifestanti hanno chiesto e ottenuto di essere ricevuti durante la riunione del Consiglio di Amministrazione dell'Università, che si è svolto proprio in mattinata. Davanti ai membri del Cda è stata ribadita la richiesta di "convocare un incontro pubblico con docenti e responsabili del percorso formativo" per fare chiarezza sulla vicenda. Il Cda dell'Ateneo da questo punto di vista si è detto disponibile. "Sarebbe importante - hanno infine sottolineato le aspiranti insegnanti - che questo incontro avvenisse prima del 31 gennaio, ultimo giorno utile per il pagamento delle tasse di iscrizione. In questo modo ognuno di noi potrà valutare liberamente la scelta più giusta per il proprio futuro".

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