rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Accoglienza migranti, la Commissione d'inchiesta: "A Pisa il sistema funziona, ma vigileremo"

Giudizio positivo dell'istituto nel complesso, ma resta il nodo La Tinaia con le sue criticità. Una cinquantina di migranti hanno manifestato sotto la Prefettura, una delegazione è stata ricevuta

Prima i sopralluoghi ai centri di accoglienza, poi le audizioni delle istituzioni locali presso la Prefettura di Pisa. E sotto l'edificio la manifestazione dei migranti indetta dall'Unione Sindacale di Base. La lunga giornata pisana della Commissione d'Inchiesta Migranti si è conclusa con un generale giudizio positivo del sistema di accoglienza pisano riassunto dal suo presidente, il deputato Federico Gelli. Sono state poste a confronto due realtà segnalate una per la buona gestione, l'ex Cottolengo ad Arena Metato a San Giuliano Terme, ed una per le criticità, il centro La Tinaia a Santo Stefano a Macerata, nel comune di Cascina.

I NUMERI. Al termine delle ultime audizioni Gelli ha fatto il punto sulla situazione, spiegando che "in provincia sono accolte 1258 persone, circa il 30%, 445, in 10 strutture gestite dalla Croce Rossa. Si arriva ad oltre 90 sistemazioni con quelle di tipo diffuso del progetto Sprar". Nel complesso "possiamo dire che il sistema di accoglienza funziona bene, abbiamo visto in Italia situazioni ben più grandi, da migliaia di rifugiati, e molto più critiche. Quello di San Giuliano è un esempio che funziona, La Tinaia a Cascina è una situazione che va attenzionata, ma c'è di peggio. Come Commissione non ci fermeremo qui per il territorio. Monitoreremo gli elementi problematici, incroceremo le informazioni che abbiamo raccolto e faremo una relazione dettagliata su queste strutture. Dobbiamo però anche occuparci di casi più urgenti di questi".

A dare giudizi sulla giornata anche i deputati Marco Rondini (Lega Nord) e Paolo Beni (PD). Rondini ha tributato merito alla gestione dell'ex Cottolengo ("non possiamo che fare i complimenti a San Giuliano ed alla Croce Rossa"), mentre ha ritenuto fondate le problematiche su Cascina espresse dal sindaco Susanna Ceccardi. "Sul tema - ha detto - il dato politico è che in Toscana circa l'85% delle domande di accoglienza viene respinto, cioé fra richiesta e ricorsi può succedere che per anni i cittadini paghino l'aiuto ad un profugo che profugo non è". Manca ancora il dato sugli esiti dei ricorsi, intanto specifica Gelli che "la media nazionale degli esiti delle domande vede un 60% di domande respinte". Paolo Beni: "Seppure in modo legittimo, si è visto come sia diverso l'approccio all'accoglienza fra un'associazione di promozione sociale (San Giuliano) ed un imprenditore (Cascina). Se i soldi sono spesi per i vari servizi, nessuno si arricchisce".

EX COTTOLENGO A SAN GIULIANO. Parole positive di Gelli per la struttura: "Il centro funziona bene, non solo come attività ma anche come hub di smistamento. Ha un clima positivo che si vede dalla passione che ci mette il personale della Croce Rossa: i dipendenti sono uno o due, tutto il resto è fatto dai volontari ed è il centro con più migranti accolti (oltre 70, ha avuto fino a circa 90 ospiti, ndr). La maggioranza di loro parla italiano, segno evidente che i processi di integrazione procedono, alcuni ragazzi sono anche diventati volontari della Croce Rossa. Un ultimo esempio: la statua della Madonna è stata ripulita da giovani musulmani".

Soddisfatto il sindaco Sergio Di Maio, che racconta l'audizione: "Ci hanno chiesto del nostro modello di accoglienza diffusa, abbiamo 306 migranti nel Comune. Il nostro rapporto con la Prefettura è eccellente, i percorsi condivisi proseguono ed abbiamo rapporti giornalieri sia con gli uffici del governo che con le associazioni che si occupano delle attività. Abbiamo percepito approvazione per ciò che stiamo facendo. Il dialogo è costante e le forze dell'ordine confermano che non c'è mai stato alcun problema di sicurezza. La nostra è una storia di successo che alla base ha organizzazione e dialogo con istituzioni e associazioni".

commissione-inchiesta-migrantiLA TINAIA A CASCINA. Ben diverso è il tono delle parole di Gelli in questo caso: "Oggettivamente ci sono segnali evidenti da sanare, anche il clima non è lo stesso che a San Giuliano. Il soggetto è un privato che fa questa attività economicamente, l'approccio è diverso. Faremo delle verifiche anche con la nostra polizia giudiziaria sul rispetto del capitolato e dei requisiti posti dal bando della Prefettura e valuteremo il dossier fornito dall'amministrazione comunale. Già in altri casi è successo che si chiudesse un centro. Come detto abbiamo impegni, ma di solito in una ventina di giorni formuliamo le indicazioni sulle strutture. Non ci sono criticità elevate, la base dei problemi è di natura autorizzativa".

Il sindaco Ceccardi entra nel dettaglio: "La commissione ha ascoltato con attenzione i miei rilievi. Ho esposto le criticità che già avevo segnalato: problemi igienico-sanitari e di sovraffollamento, sono 71 persone in una struttura, La Tinaia, che potrebbe ospitare 23 persone personale compreso. Abbiamo riscontrato abusi edilizi: in locali di magazzini sono stati fatti una cucina ed un refettorio. Poi pare che alcuni migranti siano sistemati in annessi agricoli, senza abitabilità. Approfondiremo anche qui e invieremo tutto alla Commissione. Nella strada abitano 30-40 residenti che si sono visti doppiati come numero da questi vicini inattesi e sono preoccupati per la sicurezza. Mi opporrò con ogni mezzo legale al business dell'accoglienza. Quello poi di non avermi fatto entrare nella struttura è stato atto illegittimo da parte della proprietà, in quanto da sindaco sono responsabile della sicurezza e dell'igiene pubblica".

La Tinaia è quindi oggetto di due valutazioni diverse. Da un lato il prefetto Attilio Visconti spiega che "la certificazione dei Vigili del Fuoco ha valutato la struttura come agibile per 70 persone, fino a 77. Su quella base è stata fatta l'assegnazione. Se il Comune ritiene non corretta la valutazione, potrà procedere come crede". E la via delineata può essere quella di un'ordinanza. "Aspettiamo adesso le valutazioni della Commissione - ha commentato la Ceccardi alla fine - tuttavia io devo valutare gli aspetti di sicurezza e igienico-sanitari. Per noi possono stare a La Tinaia 23 persone. E' in corso l'iter di accertamento, se necessario farò un'ordinanza fino allo sgombero". A quel punto potrebbe esserci il ricorso al Tar, con quindi il giudice amministrativo che dirimerà la questione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Accoglienza migranti, la Commissione d'inchiesta: "A Pisa il sistema funziona, ma vigileremo"

PisaToday è in caricamento