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Cronaca

Migranti, le associazioni: "Un'accoglienza dignitosa è la miglior risposta alle provocazioni"

Continua il dibattito sulla presa di posizione contraria all'accoglienza della neo sindaco di Cascina Susanna Ceccardi. Alla rappresentante della Lega Nord rispondono Africa Insieme e Rebeldìa

Prosegue il dibattito sul tema migranti ed accoglienza, dopo il no della Ceccardi al tavolo della Prefettura. Africa Insieme e Rebeldìa rispondono alle "gravissime dichiarazioni della neo-sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi, che rifiuta ogni collaborazione istituzionale in nome dello slogan 'mai più profughi sul territorio'. A sostegno della neo-eletta interviene il suo partito di riferimento, la Lega Nord, che in una nota invoca 'lo stop immediato di nuovi arrivi', e sostiene che 'a Pisa la misura è colma'".

Secondo le due associazioni "non esiste nessuna invasione, né in Italia, né tantomeno in provincia di Pisa. Basta dare
un’occhiata ai dati per rendersi conto: in tutta la provincia i profughi sono poco più di 800, lo 0,2% della popolazione. Nel comune capoluogo hanno trovato ospitalità appena 133 migranti, mentre a Cascina ve ne sono soltanto 67. Come si fa a parlare di invasione, di fronte all'arrivo di poche centinaia di individui in un territorio di 400mila abitanti? Nel mezzo di una crisi che ha prodotto più di 60 milioni di rifugiati in tutto il mondo, le nostre città devono andare in tilt per una manciata di uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra?".

Le difficoltà semmai "nascono quando non si predispone alcun piano: se mancano i posti letto, se non ci si attrezza ad accogliere, anche l'arrivo di qualche decina di persone può diventare un problema. Ed è proprio quel che sta accadendo nella nostra provincia: Pisa è al di sotto della media toscana per numero di persone accolte. Manca un piano serio di accoglienza sul territorio, e la sistemazione dei profughi è affidata a procedure improvvisate ed emergenziali: da settimane viene ventilata persino la costruzione di una tendopoli, un'ipotesi in contrasto con tutti gli standard di accoglienza previsti dalle norme sui rifugiati".

Secondo Africa Insieme e Rebeldìa "tutto questo non avviene per caso, ma per una politica scellerata perseguita dalle amministrazioni della zona, in particolare dal Comune di Pisa: una politica che ha cercato di 'limitare' la presenza dei migranti, di 'decentrarla' (e di concentrarla) in luoghi isolati, lontani dai centri abitati. Anche in questo caso, è bene ricordare che gli standard dell'accoglienza definiti dal cosiddetto 'modello SPRAR' del Ministero dell’Interno raccomandano l'inserimento dei profughi nel tessuto sociale, e dunque una loro collocazione non marginale sul territorio".

In conclusione per le associazioni "è arrivato il tempo di invertire questa politica. Servono spazi di accoglienza dignitosi e distribuiti sul territorio, predisposti dai Comuni. Devono essere rifiutate le ipotesi di concentrazione (grandi centri, ex scuole, tendopoli, ecc.) e di isolamento (spazi in aperta campagna, etc.). Le amministrazioni pubbliche devono controllare i gestori delle strutture, in modo da garantire gli standard dell’accoglienza e il buon uso delle risorse pubbliche. Restiamo convinti, infatti, che l’accoglienza degna sia la migliore risposta da dare ai proclami della Lega Nord e di Susanna Ceccardi".

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