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Cronaca

Accoglienza profughi, la denuncia: "Sul bando l'ombra lunga di Mafia Capitale"

La denuncia parte da Rebeldìa ed Africa Insieme, che rilevano la presenza della cooperativa romana vincitrice della gara fra le aziende coinvolte nell'inchiesta. In corso un dialogo sterile: "Il nodo è garantire accoglienza dignitosa, non speculare"

L'ombra lunga di 'Mafia Capitale' anche in provincia di Pisa. E' la denuncia del Progetto Rebeldìa ed Africa Insieme sul bando della Prefettura per l'accoglienza di 70 profughi, che dovrebbero essere alloggiati all'Hotel Cristallo di Santa Croce sull'Arno. Gli amministratori e commercianti locali sono contrari perché non c'è stata concertazione, Matteo Salvini in visita rincara la dose e la Prefettura difende le proprie procedure. In tutto questo per le associazioni "emerge una notizia su cui nessuno si sofferma: il bando della Prefettura è stato vinto da soggetti che compaiono anche nell’inchiesta romana Mafia Capitale".

Si legge infatti in una nota del Progetto Rebeldìa ed Africa Insieme che "ad aggiudicarsi l’appalto è stata RTI, una rete di aziende la cui capofila è la cooperativa romana 'Tre Fontane', a sua volta parte del consorzio 'Casa della Solidarietà'. 'Casa della Solidarietà', 'Domus Caritatis' e 'Consorzio Erichnes' di Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati, si spartivano – secondo un rapporto della Ragioneria dello Stato – più di 30 milioni di euro per la gestione dell’emergenza abitativa: soldi che uscivano da delibere e convenzioni del Comune di Roma, in via diretta e senza bandi di gara".

Prosegue il comunicato: "Con un’inchiesta ancora in corso, e con accuse che, se confermate, sarebbero gravissime, la Prefettura affida a queste stesse cooperative la gestione dell’accoglienza di 70 profughi sul territorio toscano: si tratta di persone che sono fuggite da guerre e violenze generalizzate nei loro paesi di origine, e che andrebbero accolte in modo dignitoso. Le indagini su Mafia Capitale ci raccontano invece di migranti usati come strumento per business e malaffare. Ci raccontano di cooperative che si arricchiscono a spese della disperazione e della fragilità sociale delle persone accolte. Ci raccontano, in altre parole, di un sistema in cui le vittime erano, allo stesso tempo, i profughi (ospitati  in condizioni vergognose), gli operatori (sfruttati e sottopagati dalle cooperative), e i cittadini contribuenti".

La vicenda è stata finora trattata senza la giusta prospettiva: "Qual è il problema, allora? Il problema sono i 'clandestini privilegiati', come tuona Salvini in cerca di consensi elettorali? Il problema sono i 70 migranti che arrivano sul territorio 'all’insaputa dei Sindaci', come dicono gli amministratori di Santa Croce? A noi sembra che il punto sia tutt’altro: il nodo vero è quello di garantire un’accoglienza dignitosa a richiedenti asilo e rifugiati, come ci chiede la Convenzione Internazionale di Ginevra. Il 'problema dei cittadini italiani' non sono i profughi, ma chi ci specula per i propri affari, alla faccia delle persone fragili, e degli stessi contribuenti".
 

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