Cronaca

Casa: chi denuncia affitti al nero risparmierà fino all'85%

Dal 7 giugno scatteranno sanzioni pesanti a chi non ha registrato il contratto d'affitto o chi dichiara un canone più basso. Le agevolazioni per chi denuncia le locazioni irregolari sono una grande opportunità per Pisa dove gli affitti irregolari abbondano

Redazione 30 maggio 2011 16:51

Centosedici euro al mese per un appartamento di 66 metri quadri a Cisanello, 131 per uno di settantadue in via Battisti e addirittura meno di 250 per una casa di quasi cento nella centralissima via Santa Maria. Non è il libro dei sogni dell’inquilino pisano e nemmeno un’ambiziosa dichiarazione d’intenti, ma quello che accadrà, anche a Pisa, da lunedì 7 giugno quando il decreto legislativo sul federalismo municipale comincerà a far sentire pienamente i suoi effetti. Che saranno decisamente benefici per gli inquilini con affitto al “nero” o parzialmente irregolare, e che segnaleranno la loro situazione all’Agenzia delle entrate. E, invece, piuttosto dolorosi per i proprietari che non hanno registrato il contratto d’affitto o che lo hanno denunciato ma ad un canone inferiore rispetto a quello reale: per loro, infatti, sanzioni pesanti e, soprattutto, l’obbligo di affittare la stessa abitazione per otto anni (quattro più quattro) ad un canone irrisorio, pari anche all’85% in meno rispetto al valore di mercato.

A fare il punto della situazione ad una settimana dall’entrata in vigore di quella che potrebbe essere una vera e propria stretta sugli affitti al nero è l’Assessore comunale alla casa Ylenia Zambito: "Il decreto - spiega - è entrato in vigore lo scorso 7 aprile, ma ha previsto un periodo finestra di due mesi durante il quale i proprietari potevano mettersi in regola pagando la cosiddetta “cedolare secca”, pari al 21% dell’affitto annuo a libero mercato e al 19% nel caso di canone agevolato". Il conto alla rovescia, però, è agli sgoccioli: per mettersi in regola c’è ancora una settimana, dopodiché sanzioni pesanti - fino al 400% delle imposte dovute in caso di locazione parzialmente irregolare e fino al 480% per gli affitti totalmente al nero - e "soprattutto - prosegue Zambito - l’obbligo di dare in locazione la casa all’inquilino che ha segnalato l’irregolarità all’agenzia delle entrate per otto anni ad un canone pari a tre volte la rendita catastale".

Detto in altri termini chi denuncia risparmia tantissimo. Per rendersene conto basta fare qualche esempio: "Prendiamo un appartamento di 66 metri quadri in via Matteucci, zona Cisanello, una casa dalla rendita catastale di 464 euro - spiega l’assessore - in questo caso l’affitto sarebbe di 116 euro al mese contro i circa 750 a canone di mercato per un risparmio pari a ben l’85%". Stesso discorso per una casa di 72 metri quadrati in via Battisti: l’inquilino che denuncia pagherà 131 euro al mese invece degli 850 a canone di mercato, anche in questo caso l’85% in meno. Si risparmia un pochino meno, invece, per un appartamento di pregio nel centro storico, ma l’opzione rimane decisamente conveniente: per una casa di 95 metri quadrati, in via Santa Maria, infatti, si pagheranno 241 euro al mese, ben il 74% in meno rispetto ai circa mille di un canone a libero mercato.

Una grande occasione, insomma, soprattutto per una città come Pisa, più di altre alle prese con il problema del “caro affitti” e dal diffuso ricorso alla locazione irregolare: "E’ l’altra faccia della medaglia della vocazione universitaria della nostra città - sottolinea Zambito - per questo daremo più ampia pubblicità alle nuove disposizioni normative, in modo da mettere tutti i soggetti interessati in condizione di accedere a questa opportunità". In questa campagna, però, l’amministrazione comunale non vuole essere da sola: venerdi scorso (27 maggio) il Sindaco Marco Filippeschi ha scritto una lettera al Rettore dell’ateneo pisano Massimo Augello per chiedere anche all’Università di affiancare il Comune in quest’opera d’informazione agli studenti, diretta ad ottenere il massimo beneficio, per tutti i soggetti interessati, dall’applicazione di questa norma.