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Cronaca Peccioli

Maltempo, alluvione in Valdegola e Peccioli: aziende agricole (ancora) sott'acqua

Puntano il dito contro la scarsa manutenzione del territorio i proprietari delle aziende agricole che hanno visto i propri terreni essere invasi dall'acqua in seguito alle violente piogge della notte tra sabato e domenica

Aziende ancora sott’acqua fra la Valdegola e Peccioli. Le insistenti piogge dello scorso weekend hanno riportato al centro dell’attenzione insieme al fenomeno dell’urbanizzazione e della cementificazione, anche quello della cattiva gestione del territorio nonostante quasi il 10% del territorio provinciale, pari a 232 chilometri quadrati, sia a rischio alluvione elevata. E’ la percentuale più alta in Toscana. La denuncia arriva da Coldiretti Pisa che ha raccolto all’indomani del violento nubifragio, che ha creato non pochi disagi alla viabilità e alla comunità con smottamenti e frane, la testimonianza preoccupata di due aziende che vivono in alcune delle aree che periodicamente finiscono sotto decine di centimetri di acqua. E’ successo anche nella notte fra sabato e domenica con decine di ettari affogati da acqua e detriti. Su quei terreni le aziende agricole avevano seminato patate, girasoli, mais. “Purtroppo la manutenzione del territorio sta facendo acqua da tutte le parti. E’ approssimativa - spiega Aniello Ascolese, direttore Coldiretti Pisa - l’emergenza idrogeologica che caratterizza tutto il territorio è aggravata dal rimpallo di competenze tra i vari enti che in momenti come questi, di fronte alla preoccupazione e ai danni delle imprese e delle famiglie, impiega giorni per dare risposte. E’ la burocrazia ad affogare le attività economiche. Chiederemo al Consorzio Basso Valdarno spiegazioni in merito alla manutenzione dei corsi d’acqua poiché il suo ruolo dovrebbe essere quello di mitigare ed evitare fenomeni alluvionali attraverso la manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua. Non siamo molto contenti del modello di gestione portato avanti fino a qui. Vogliamo capire meglio quali sono le ragioni di questa empasse”.

Due, in particolare, le situazioni che Coldiretti sta monitorando: nella Valdegola dove diverse aziende hanno subito danni a causa della rottura degli argini delle casse di espansione in due punti del torrente Egola che ha provocato l’inondazione violenta dei terreni dove erano stati seminati da pochi giorni patate, girasoli e mais, e nella zona di Peccioli sulla strada provinciale 26 per Santo Pietro Belvedere dove l’azienda agricola e la casa di Fabio Paperini sono andata sott’acque per la terza volta. Era già successo nel 1993 e nel 2014. Le fotografie, scattate poche ore dopo, sono il resoconto di un’altra notte di paura e dolore per la sua famiglia. “Lo stato del torrente Egola è disastroso - racconta Francesco Lai, titolare di una delle aziende agricole nella frazione de La Serra (San Miniato), una delle più colpite - è diventato un vero e proprio rio. Ma nessuno fa la manutenzione. E’ infestato di erba e tronchi: il letto si è alzato. Le esondazioni sono frequenti ma questa volta sono state violente. Servono interventi”.

Fabio Paperini convive da anni ormai con un fosso 'intubato' che passa sotto una strada confinante ai suoi terreni che non regge però la portata di grandi quantità d’acqua. Quando piove l’acqua 'scavalca' la strada e finisce fin dentro la sua casa. Come l’ultima volta. “L’acqua è entrata dovunque. In casa, nel magazzino dove abbiamo gli attrezzi e ha lavato le semine di girasole che avevamo da poco piantato. La situazione è diventata insopportabile. E’ dal 2009 che mi batto per risolvere questa situazione senza riuscirci. I lavori di adeguamento della viabilità e l’insediamento artigianale hanno portato solo problemi a questa zona. Ogni volta che piove è la stessa storia”.

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