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Cronaca Pratale / Via Alberto Paparelli

Stop agli allevamenti intensivi: Greenpeace al mercato con uno 'speciale' menù

Gli attivisti dell'associazione ambientalista hanno chiesto l'appoggio dei cittadini per sostenere modelli produttivi sostenibili

Raccolta firme sabato scorso, 30 marzo, al mercato di via Paparelli da parte dei volontari di Greenpeace. Con lo slogan “All you can M-Eat”, gli attivisti hanno invitato i passanti a provare il 'Menu PAC-co degli allevamenti intensivi': una lista di specialità invisibili di cui ci 'nutriamo', dall’insalata di nitrati alla zuppa di liquami. L’obiettivo è quello di denunciare un sistema di produzione alimentare insostenibile foraggiato, sostengono da Greenpeace, anche dai soldi pubblici della Politica Agricola Comune (PAC), che rappresenta circa il 40 per cento del bilancio annuale europeo.
Iniziative analoghe si sono svolte contemporaneamente in 25 città italiane.

L’Europa e i Governi stanno discutendo come sarà la nuova PAC dei prossimi sette anni e il 2 aprile a pronunciarsi sarà la Commissione Agricoltura europea. "Le istituzioni nazionali ed europee non possono più ignorare gli impatti ambientali dei prodotti di origine animale provenienti dagli allevamenti intensivi e alimentare un sistema altamente inquinante a scapito delle piccole aziende che continuano a scomparire - dichiara Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura Greenpeace Italia - con il 'menù creativo' proposto oggi alle persone chiediamo loro di unirsi a noi per chiedere lo stop dei fondi pubblici agli allevamenti intensivi e il sostegno a modelli produttivi sostenibili".

greenpeace contro l'allevamento intensivo a pisa-2

"Le grandi quantità di ammoniaca provenienti dagli allevamenti intensivi e i residui di pesticidi e fertilizzanti chimici legati alla produzione mangimistica, inquinano acqua, terra e aria - affermano dall'associazione ambientalista - anche il ricorso agli antibiotici, nonostante le tante dichiarazioni contrarie, istituzionali e non, continua ad essere elevato e comporta un rischio per la salute pubblica".

"Come voteranno i parlamentari della Commissione, di cui l’italiano De Castro è vicepresidente? Europa e Italia si sono impegnati per combattere il cambiamento climatico. Per farlo realmente e proteggere l’ambiente, la salute e lo stesso comparto produttivo devono avviare un processo di transizione verso una produzione sostenibile, rispettosa dell’ambiente, della salute e dei lavoratori" conclude Ferrario.

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