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Cronaca

Caso 'parcheggiatori abusivi', gli ambulanti scrivono al sindaco: "Troviamo insieme una soluzione"

Una delegazione della comunità senegalese di ambulanti, con l'aiuto di Africa Insieme e Rebeldìa, chiede un incontro all'amministrazione e denuncia un atteggiamento aggressivo da parte delle forze dell'ordine

"Non siamo parcheggiatori abusivi ma ambulanti, vendiamo la nostra merce ai parcheggi solo perché c'è più clientela. Se arriva un'auto la aiutiamo per gentilezza, per invogliare a comprare. Siamo qui per lavorare, non rubiamo e non facciamo male a nessuno". Affronta subito il problema Abdou Faye, senegalese che parla in rappresentanza della delegazione dei lavoratori che oggi, 16 febbraio, si è ritrovata in Piazza Santa Caterina per chiedere un incontro all'amministrazione pisana ed in particolare al sindaco.

La comunità ha scritto una lettera al primo cittadino dove si raccolgono le esperienze di donne e uomini presenti sul territorio anche da diversi anni. Lo scopo è stimolare l'apertura di un dialogo per risolvere la questione delle multe che vengono spiccate contestando l'attività di parcheggiatori abusivi, ma anche per appianare un conflitto generale che appare inasprirsi negli ultimi tempi. "In tanti abbiamo lavorato da anni a Pisa e provincia - si legge nella missiva - nelle fabbriche, nelle aziende di logistica, nelle concerie. Poi c'è stata la crisi e la perdita delle certezze. Non riusciamo a trovare nulla, se non occupazioni saltuarie e mal pagate. Così ci siamo inventati un lavoro".

"Siamo regolari - insiste Abdou Faye - abbiamo aperto la partita iva per essere lavoratori autonomi e poter avere il permesso di soggiorno". Di necessità virtù quindi, ma non mancano i problemi: "A Pisa è più difficile che in altre città avere il permesso, non lo rilasciano". La questione la affronta Sergio Bontempelli di Africa Insieme: "Da alcuni anni vediamo più resistenze, ad esempio casi di contestazioni sul lato fiscale per i lavoratori, che così se non valutati in regola non gli viene dato il permesso. Però in caso di errori la sanzione dovrebbe essere fiscale, non c'è una legge che blocca il rilascio del permesso".

Innegabile è la presenza di irregolari, per la licenza ambulante o sul permesso di soggiorno: "Ci sono casi - conferma Abdou - ma in maggioranza siamo regolari con tutti i documenti del caso. Qua a Pisa come rappresentanza parlo di circa 150 ambulanti". Cittadini, oltre che lavoratori. Afferma infatti un altro rappresentante, Abdou Anne: "Viviamo e lavoriamo qui da anni, paghiamo tasse, affitto, compriamo da mangiare. Siamo lontani dal Senegal da 10-15 anni, non siamo più nulla lì. Vogliamo essere trattati come tutti i cittadini, a volte sembra che non siamo benvoluti".

Il riferimento è alle istituzioni. Senza mezzi termini Abdou Anne vuole sapere "se il Comune non vuole più vederci a Pisa. Sono 3-4 anni che le cose sono peggiorate, c'è anche più aggressività nelle forze dell'ordine. Quando vengono a parlarci noi portiamo rispetto, loro no. Chiedono documenti e noi li diamo tranquillamente, non c'è problema. Non siamo delinquenti, vogliamo solo lavorare e vivere dignitosamente". A volte al controllo molti fuggono: "Temono comunque la multa - spiega Bontempelli - perché rappresenta in ogni caso un rischio, una perdita economica. Noi e Rebeldìa offriremo supporto legale per fare ricorso contro le multe spiccate. Non abbiamo un censimento, ma sono stati molti i casi. Ora vedremo se il Comune risponderà e mostrerà la volontà politica di incontrarsi con la categoria. Senza una disponibilità è inutile anche parlare di proposte".

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