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Cronaca Peccioli

Discarica di Legoli: il WWF e la lezione di ambientalismo della Belvedere

L'associazione prosegue la lotta contro l'ampliamento dell'impianto di smaltimento di Peccioli. "La società di gestione dovrebbe domandarsi perchè la sua 'politica delle discariche' non è gradita alla popolazione" dicono

Va avanti per la sua strada il WWF di Pisa, deciso ad andare fino in fondo alla questione dell'ampliamento della discarica di Legoli, nel comune di Peccioli, dunque schierandosi decisamente contro la Belvedere spa, società di gestione dell'impianto di smaltimento.

"ll WWF proseguirà questa vertenza con la piena consapevolezza delle proprie ragioni ricorrendo in primo luogo al Consiglio di Stato per ottenere la sospensione in via cautelare dei lavori di ampliamento - si legge in una nota dell'associazione ambientalista - è veramente raro, se non unico, che il proponente di un ricorso amministrativo accetti un confronto con i soggetti interessati. Pur senza alcun obbligo, abbiamo sentito il dovere civico, prima ancora che ambientalista, di rendere pubblica la nostra azione e le nostre ragioni, proponendo valide alternative al sistema degli impianti di smaltimento, parlando di riduzione, raccolta differenziata e riciclo in un paese dove la discarica è interpretata come soluzione di tutti i problemi, scrigno di presunta ricchezza e fonte inesauribile di lavoro e di reddito, un equivoco colossale, dato che le discariche sono destinate ad esaurirsi".
 

"Di questo - prosegue il comunicato - i dirigenti di Belvedere Spa dovranno darci atto e dovrebbero farlo anche quando, come in questi giorni, diffondono tra la popolazione un pamphlet a colori di 24 pagine nel quale, senza alcun contraddittorio, si danno lezioni di ambientalismo al WWF. Si dice, tra le altre cose, che la nostra associazione dovrebbe occuparsi di ben altro. Da esattamente 47 anni il WWF Italia si occupa ovunque, lungo il territorio nazionale, del problema dei rifiuti, di discariche abusive, legali o presunte tali, con battaglie, manifestazioni e ricorsi. Questo, forse, i dirigenti di Belvedere non lo sanno, ma esiste il sito, dove chiunque può documentarsi".

"Riteniamo poi che si commenti da sola la scelta di indicare nomi e cognomi degli attivisti WWF che volontariamente svolgono il loro impegno civico in difesa degli interessi collettivi della cittadinanza - concludono gli ambientalisti - invece di stilare liste di potenziali fomentatori locali del WWF, una brutta caduta di stile e uno strano modo di concepire e rispettare il confronto democratico, la Belvedere SpA farebbe bene a domandarsi perché la sua 'politica delle discariche' non è gradita alla popolazione".

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