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Cronaca

Anmil e Scuola Superiore Sant'Anna per sistemi di riabilitazione all'indomani di un infortunio sul lavoro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Imparare a vivere con una disabilità all’indomani di un infortunio sul lavoro significa muoversi nel mondo, in casa, a lavoro o in viaggio in modo nuovo e diverso, significa riadattare la propria vita e i propri spazi senza poter usare, come prima, una mano o una gamba, ad esempio. Al fine di migliorare le condizioni di vita degli invalidi sul lavoro e di consentire il loro totale  reinserimento superando gli ostacoli e le difficoltà quotidiane è stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi sul Lavoro) e l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, che metteranno reciprocamente a disposizione le proprie conoscenze, competenze, risorse ed esperienze sul campo per progettare, realizzare e collaudare i prototipi protesici. La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e in particolare l’Istituto di BioRobotica si occupa dal 1999 dello studio e sviluppo di mani robotiche artificiali e di protesi di mano innovative. La sfida dei progetti di ricerca quali CYBERHAND, NEUROBOTICS, SMARTHAND e WAY, finanziati in questi anni dalla Comunità Europea, è realizzare una protesi capace di convertire l’intenzione dell’amputato in azione della mano robotica, e allo stesso tempo trasformare l’interazione della mano con l’ambiente in percezione sensoriale per la persona.

Strategico il ruolo dell’ANMIL che, con i suoi 450mila Soci invalidi sul lavoro, si impegna a testare la validità e la funzionalità in termini di resa e prestazioni dei prototipi, che dovranno essere in grado di recuperare e migliorare le capacità residue che ha comportato una mutilazione o una menomazione. Per questi fini l’Associazione dovrà individuare su tutto il territorio nazionale, tra i propri iscritti, i soggetti idonei alle attività di sperimentazione dei suddetti sistemi di riabilitazione, altamente tecnologici ed innovativi, per dare appunto il proprio contributo nel processo di collaudo e di verifica, mettendo a disposizione appositi locali presso le proprie sedi. Una sfida e un impegno che ANMIL e l’Istituto di ricerca intendono portare avanti per i prossimi tre anni per migliorare la qualità della vita e le condizioni di salute di tutti gli infortunati sul lavoro, ma non solo, e per garantire il diritto ad un pieno reinserimento lavorativo, sociale e familiare. Tutti aspetti imprescindibili per il rispetto della dignità di ogni uomo. Obiettivo comune dei due partner è anche quello di coinvolgere Enti terzi con cui portare avanti progetti di studio o commesse tese a migliorare ed incrementare questo innovativo e sperimentale progetto di ricerca che sarà coordinato da un apposito Comitato di Coordinamento ed Etica composto da quattro membri, due in rappresentanza della Scuola e due dell’Associazione.

 

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