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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza dei Cavalieri

Domus Mazziniana, fruibili gli archivi: da 5 anni erano 'abbandonati' in un'autorimessa

Migliaia di lettere del periodo risorgimentale e post-risorgimentale nuovamente consultabili in una apposita sala del Palazzo della Canonica, in piazza dei Cavalieri

Dopo essere stati 'abbandonati' per quasi 5 anni in un'autorimessa a Perignano, gli archivi della Domus Mazziniana tornano a disposizione della comunità. Da oggi storici e studiosi potranno infatti consultare i centinaia di migliaia di importanti documenti dell'archivio, in prevalenza lettere di personalità che hanno fatto la storia d'Italia, all'interno del Palazzo della Canonica in piazza dei Cavalieri a Pisa. Grazie all'accordo tra Scuola Normale, Direzione generale degli archivi del Mibact e Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana arriva dunque una svolta in una vicenda dai contorni ancora tutti da definire e che si trascina avanti dal 2010.

L'ACCORDO E IL PROGETTO.  L'accordo e il progetto di fruizione sono stati presentati questa mattina, giovedì 23 gennaio, alla Scuola Normale. La custodia del patrimonio archivisticio della Domus Mazziniana nei locali del Centro Archivistico della Scuola Normale, che si era resa disponibile ad accoglierlo, è stata disposta con un decreto della Direzione generale archivi del Mibact. Quest'ultima ha inoltre stanziato anche una cifra di circa 150mila euro per lo studio, la catalogazione e la digitalizzazione dei documenti che fanno parte degli archivi della Domus Mazziniana. Il progetto verrà coordinato dalla Soprintendenza archivistica e verrà realizzato, per la parte informatica, dalla stessa Scuola Normale.

IL PATRIMONIO DOCUMENTALE. Sono centinaia di migliaia i documenti, soprattutto lettere, che fanno parte dell'archivio. Documenti che ricoprono un arco temporale di circa un secolo, dal periodo rinascimentale alla seconda metà del '900, e in cui è possibile rinvenire testimonianze dei principali protagonisti delle vicende politiche e culturali che hanno caratterizzato questo momento storico. Si va da Garibaldi a Labriola Croce, passando per Mussolini, Gaetano Salvemini e Benedetto Croce, con un corpus consistente di lettere dello stesso Mazzini. La sala in cui sono stati collocati i documenti è stata intitolata a Francesco Bonaini, storico del diritto e per molti anni docente a Pisa, considerato il padre dell'archivistica italiana.

LA VICENDA. Come detto l'accordo pone fine ad una strana vicenda iniziata nel 2010. In quell'anno la riconfigurazione museale della Domus, che ebbe luogo in previsione delle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, comportò infatti lo spostamento di gran parte della biblioteca, dell’emeroteca e dei fondi archivistici prima in un deposito dell’Università di Pisa a Montacchiello e poi, dal 2012, in un'autorimessa di Perignano, nel Comune di Lari, nei locali della ditta che si era occupata del trasporto degli stessi documenti. Una decisione di cui non è ben chiaro di chi sia la paternità. L'unica cosa chiara è che da allora, per quasi 5 anni, quei documenti sono stati conservati "in locali totalmente inadatti - si legge in un documento della Direzione generale archivi del Mibact - con grave rischio per il mantenimento e la loro integrità e con impossibilità di accesso per la loro consultabilità da parte degli studiosi".

La Soprintendenza viene a conoscenza della situazione per caso solo alcuni mesi dopo. "Da allora - spiega Diana Toccafondi, soprintendente archivistica e bibliografica della Toscana - abbiamo sollecitato l'allora commissario straordinario della Domus Mazziniana a trovare una soluzione che, fino ad oggi, non era però stato possibile trovare". A fine 2016 la vicenda arriva all'attenzione del direttore generale degli archivi del Mibact, Gino Famiglietti, che nel mese di dicembre dispone la custodia dei documenti presso la Scuola Normale Superiore.

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