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Cronaca Volterra

Volterra, rapina in villa: finiscono in manette i quattro malviventi

Grazie alle indagini sul DNA, sono stati catturati gli uomini che a luglio avevano rapinato una famiglia in un casolare di Volterra. Uno di loro era già in carcere. Ritrovati anche i fucili che avevano rubato

Sono finiti in manette i quattro malviventi che nel luglio scorso rapinarono un casolare  Volterra: rapinato un casolare
isolato a Spicchiaiola di Volterra
,
ai danni della famiglia Medaglini-Bettini.

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Così alle prime ore del 14 febbraio, gli agenti della Squadra Mobile, coadiuvati da personale dei Commissariati di Volterra, Cecina e Rosignano, hanno fatto irruzione nelle abitazioni di tre degli indagati, catturandoli. Uno dei quattro si trovava già in carcere per altri reati.

Si tratta di quattro uomini del Sud Italia, due sono siciliani e due campani: V.B., di  Poggioreale classe 1973;  F.C. nato a Nola nel 1987; G.D.G. di Castelvetrano, nato nel 1986 e B.L. nato a Castelvetrano nel 1981. Tutti e quattro gli uomini sono legati da lontani gradi di parentela e hanno alle spalle dei precedenti giudiziari contro il patrimonio.

La rapina del 4 luglio 2011 è stata particolarmente cruenta e ha scosso l'opinione pubblica. Verso le 9 di sera i quattro malviventi si erano introdotti nel casolare, facendosi aprire il portone principale, con la classica scusa di chiedere un bicchiere d'acqua. In quel momento all'interno dell'abitazione si trovavano solo due donne, madre e figlia. Entrambe erano state  legate e rese inoffensive dai malviventi, che nel frattempo avevano portato via denaro, gioielli e due vecchi fucili per un valore complessivo di circa 10mila euro. 
Prima di uscire dall'abitazione avevano rubato anche i telefoni cellulari per non permettere alle donne di avvisare la Polizia. Fuori dal casolare si erano imbattuti in altri due componenti della famiglia: il padre e il figlio, che facevano ritorno a casa in macchina. I quattro fermando i due si fecero consegnare altro denaro e l'auto, una Land Rover, rinvenuta successivamente nella provincia di Firenze. Subito dopo, per garantirsi la fuga, uno dei banditi non esitò a sparare alcuni colpi d’arma da fuoco, utilizzando uno dei fucili rubati. Tutti e quattro si erano introdotti nel casolare già armati di coltelli.
Arresti rapina Volterra
Le indagini son durate sei mesi e sono state coordinate dal PM Giovanni Porpora della Procura di Pisa. Le investigazioni hanno consentito di raccogliere elementi probatori importanti, tra cui la collocazione di tutti i rapinatori all'interno del casolare, nonché il profilo del DNA, trovato sulla scena del crimine, di uno di loro.
A spiegare le modalità d'arresto il questore di Pisa Raffaele Micillo e il capo della Squadra Mobile, Giuseppe Testaì. "Ormai i malviventi si trovano in carcere - afferma Testaì - la rapina di luglio è stato un evento particolarmente cruento ma il pronto intervento delle forze dell'ordine ha agevolato anche l'andamento delle indagini. I malviventi si erano trasferiti in Toscana con le loro famiglie ma avevano già commesso dei reati di questo tipo. Uno di loro inoltre aveva avuto in passato dei legami con ambienti mafiosi".

"Un fatto da sottolineare - continua a spiegare il capo della Squadra Mobile - è che i fucili rubati erano stati tagliati, oltre che per un utilizzo più semplice e potente, per rendere il loro trasporto più agevole. Non è escluso quindi che volessero compiere altre rapine o che siano stati utilizzati per altri reati. Questo si potrà sapere solo dopo le indagini balistiche che verranno effettuate sulle armi da fuoco".

 

 

 

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