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Cronaca Barbaricina / Via Andrea Pisano

Via Pisano a Rebeldìa: Ingegneria Senza Frontiere spezza una lancia

La Onlus chiede all'amministrazione comunale di assegnare gli spazi di Via Andrea Pisano a Rebeldìa: "I giovani hanno bisogno di uno spazio per confrontarsi e crescere, è un atto di miopia da parte del Comune"

Si schiera a favore dell'assegnazione degli spazi di Via Andrea Pisano a Progetto Rebeldìa, l'associazione Ingegneria Senza Frontiere Pisa Onlus che ha gravi difficoltà a trovare un altro luogo per riunirsi. Così si torna sulla diatriba che riguarda appunto proprio la possibilità da parte di Rebeldìa di poter usufruire di quel luogo e che vede contrapposti lo stesso Progetto da un lato e il Comune di Pisa dall'altro.
"Senza gli spazi del Progetto Rebeldia la nostra associazione, oltre ad avere grosse difficoltà a trovare luoghi per riunirsi e per depositare i propri materiali, distribuiti scomodamente a casa dei vari soci - afferma Claudia Caudai, presidente di Ingegneria Senza Frontiere Pisa - deve rinunciare a malincuore alla possibilità di confronto con le altre realtà associative, da cui sono nate varie collaborazioni in progetti o attività di sensibilizzazione e di buone pratiche ambientali".

Corsi di autocostruzione di pannelli solari termici, laboratori di autocostruzione di antenne con materiali poveri, laboratori di trashware per aggiustare vecchi computer e apparecchi tecnologici non funzionanti, conferenze, proiezioni e mostre fotografiche permanenti. Questi sono solo alcuni, fa presente l'associazione, delle iniziative che sono state organizzate negli spazi di Rebeldìa per favorire l'incontro tra i molti giovani presenti a Pisa, che possono così crescere, non solo dal punto di vista didattico, ma anche da quello umano grazie a spazi sociali aperti, dove sia possibile confrontarsi e sviluppare i principi del rispetto sociale e ambientale, dell'integrazione razziale, della cooperazione internazionale e della collaborazione reciproca.

"Non esiste a Pisa realtà che sia mai stata tanto idonea a coprire tale ruolo quanto il Progetto Rebeldia, che negli ultimi anni ha catalizzato intorno a sé migliaia di giovani - prosegue la presidente Caudai - il fatto che attualmente non abbia un posto è clamoroso ed inspiegabile, da ogni punto di vista. Fenomeni sociali di così grande valore andrebbero incentivati, promossi e premiati, in ogni modo possibile, non tarpati e indeboliti, la frustrazione di energie così positive è un enorme atto di miopia da parte del Comune".

Ingegneria Senza Frontiere sollecita così l'amministrazione comunale a ridare a Rebeldìa quello spazio in modo da poter offrire un luogo di incontro alle varie associazioni pisane e soprattutto poter così riattivare molte iniziative momentaneamente sospese proprio a causa della mancanza di un'area idonea ad ospitarle.

"Speriamo fortemente di riuscire ad offrire uno spunto di seria riflessione per l'Amministrazione Comunale e che avvenga al più presto l'assegnazione degli spazi di Via Andrea Pisano al Progetto Rebeldia - conclude Claudia Caudai - cosicché le attività possano ritornare a vivere, con la stessa energia, voglia e sensibilità che le hanno caratterizzate in tutti questi anni".

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