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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processata come falsa cieca, assolta: "Un incubo di oltre 2 anni"

Lorella Barbuti è stata assolta con formula piena dall'accusa di truffa ai danni dello Stato, dopo un procedimento iniziato a febbraio 2013. Grandi le difficioltà affrontate dalla disabile e dalla sua famiglia: "Abbiamo subito tanta cattiveria"

L'incubo è finito, ma non l'amarezza per quasi 2 anni e mezzo di calvario. Il tribunale di Pisa ha assolto con formula piena Lorella Barbuti, indagata per truffa ai danni dello stato per presunta falsa cecità. L'avviso di garanzia lo ha ricevuto a febbraio 2013 ed a maggio la notizia è uscita su tutti i giornali e i tg nazionali. Difesa dall'avvocato Marco Guercio, all'uscita dall'aula dopo la sentenza Lorella ha dichiarato che "giustizia è stata fatta, ma niente e nessuno potrà riparare a me e alla mia famiglia il male che ci è stato procurato".

La donna parla infatti di "linciaggio sociale e mediatico durato più di due anni. Io e la mia famiglia abbiamo attraversato tutti insieme un incubo, ci hanno abbandonato persone che credevamo amiche, abbiamo dovuto affrontare il peso psicologico dell'esposizione mediatica e quello economico del processo. Domande, insinuazioni, isolamento e sospetto. Ora spero che la mia storia sia d'insegnamento a tutti coloro che per ignoranza e superficialità non capiscono che noi disabili possiamo e vogliamo vivere una vita armoniosa, gioiosa e il più possibile indipendente". "In tribunale – racconta Lorella – sono stata accusata di non essere cieca perché porto i tacchi, perché mi trucco, perché ballo e perché prendo il caffè senza far cadere in terra il cucchiaino".

L'apice della tensione c'è stato nell'ultima settimana prima del verdetto: "E' stato il periodo forse più difficile – racconta la figlia – aspettavamo la sentenza una settimana fa e invece l'udienza di martedì 9 si è conclusa con l'arringa dell'accusa, ma senza un verdetto. Mia madre ha vissuto per una settimana con le parole pesanti e offensive dell'accusa, sbattute in prima pagina dalla stampa locale con il titolo 'Merita una condanna a tre anni'".

La vicenda non finisce qui per Lorella: "Abbiamo dato disposizione al nostro avvocato di agire in tutte le sedi contro le persone che hanno innescato questo processo". Il sogno di Lorella è ottenere giustizia e con gli indennizzi che arriveranno poter costruire una scuola di ballo per persone disabili. "Voglio smascherare chi ha innescato questo processo farsa, nel tentativo di distruggere me e la mia famiglia. Da oggi il mio impegno principale sarà quello di raccontare la mia storia e battermi per contribuire alla nascita di una scuola di danza per i non vedenti".

Altri ringraziamenti oltre alla famiglia: "All'Unione Italiana Ciechi, che è sempre stata dalla mia parte e che si è sempre detta orgogliosa del mio percorso di riabilitazione funzionale. Al mio avvocato Marco Guercio e il supporto tecnico del Dottor Cruciani, che hanno saputo dimostrare la verità con gli strumenti tecnici e giuridici".

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