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Cronaca

Sanità: i sindacati bocciano l'atto aziendale dell'Aoup

Le organizzazioni sindacali criticano la troppa burocrazia dell'organizzazione e soprattutto l'aumento della presenza dell'università nell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, che sottolinea: "Sindacati solo una minoranza"

Bocciato senza appello l'atto aziendale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana: i sindacati di medici, biologi e farmacisti ospedalieri hanno detto no. Organizzazione troppo burocratica, sovvertimento della struttura organizzativa dell'assistenza con aumento del disagio per pazienti e operatori, assenza di dati certi a giustificare le modifiche proposte, probabile aumento della spesa e aumento dell'ingerenza dell'università nella conduzione dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. Queste le motivazioni che hanno fatto sì che l'atto venisse rispedito al mittente.

I SINDACATI "E' la prima volta che accade - ha spiegato Fabrizio Marcella, medico e responsabile della Uil Medici di Pisa - non era mai successo prima che il più importante atto che disciplina la missione, il funzionamento e l'organizzazione aziendale fosse bocciato da tutti i sindacati dell'area medica e dei biologi, dal nostro che è il sindacato più rappresentativo del comparto fino al sindacato dei professori universitari (Uspur)". Ai sindacati, si legge in una nota, non è piaciuto l'aumento "dei livelli decisionali con conseguente ulteriore burocratizzazione dell'organizzazione" ma neppure il fatto che nel documento presentato dal direttore generale dell'Aoup, Carlo Tomassini, "manchino valutazioni attendibili dei costi economici e quindi non è difficile ipotizzare un aumento della spesa e del deficit aziendale che si scaricherà sui cittadini che pagano le tasse". Infine, i sindacati contestano "lo strapotere universitario anche in seno all'azienda". "Il rettore decide - affermano - e la direzione aziendale esegue, paga e si assume tutte le responsabilità, senza quantificare il contributo economico dell'università alla gestione dell'ospedale. Si arriva all'assurdo che l'ateneo partecipa a eventuali utili aziendali ma non alle perdite. Mancano inoltre i criteri per la gestione trasparente delle ingenti somme di denaro pubblico messe a disposizione dalla Regione per la ricerca". Il parere dei sindacati è solo consultivo e domani, quando il documento approderà nel consiglio dei sanitari, potrebbe proseguire il suo iter senza intoppi visto che i membri nominati dalla direzione generale sono in maggioranza. Per questo i sindacati sono usciti allo scoperto. "La sanità - conclude Marcella - è un diritto di tutti e non si difende certo con la poca chiarezza e con il silenzio. Giudichiamo l'atteggiamento dell'azienda un fatto grave e la logica conseguenza della debolezza politica che da oltre vent'anni caratterizza la Regione nel suo rapporto con l'università".

AOUP "La nostra azienda è costituita da circa 5000 professionisti e le sigle sindacali in questione rappresentano circa 1000 colleghi: gli altri 4000 sono rappresentati da sigle che invece hanno accolto positivamente l'atto aziendale". Lo afferma in una nota l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana replicando alle critiche avanzate dai sindacati di medici, biologi e farmacisti ospedalieri che hanno bocciato il documento dell'azienda. "Le critiche e le osservazioni vanno comunque rispettate - prosegue l'Aoup - e la funzione dei sindacati è fondamentale, ma questo dato numerico non va dimenticato. Viene criticato perché troppo burocratico, con troppi livelli decisionali che metterebbero in difficoltà sia i professionisti sia i pazienti. In realtà il nostro obiettivo è proprio quello di migliorare la qualità del servizio ai cittadini e contemporaneamente riuscire a ottenere una forte riduzione degli sprechi. Per questo abbiamo previsto alcune modalità organizzative nuove, che verosimilmente avremo tutti modo di apprezzare anche nel nuovo piano sanitario regionale, che verrà approvato fra breve". Infine, il direttore generale, Carlo Tomassini, risponde nel merito sul criticato rapporto con l'università, che secondo i sindacati di medici, biologi e farmacisti, acquisirebbe con il nuovo atto aziendali troppo potere. "Nell'ultima assemblea plenaria - afferma Tomassini - ho cercato di rappresentare l'aspetto integrato di queste due componenti con una similitudine, quella dell'acciaio, che è un insieme di due elementi, il ferro e il carbonio, ma non è né l'uno né l'altro: è qualcosa di diverso. Il principio della necessità di lavorare in perfetta sintonia è ben rappresentato nei due livelli rappresentativi istituzionali: il direttore generale e il rettore. E' questa la direzione in cui vanno il protocollo Regione Toscana-Università e le ultime disposizioni sul finanziamento regionale a supporto delle attività di ricerca e formazione. Per quanto riguarda gli equilibri interni basti poi dire che ci saranno 6 dipartimenti guidati da universitari e 5 da ospedalieri, quindi un sostanziale equilibrio, mentre la vecchia organizzazione ne prevedeva 8 universitari e 4 ospedalieri".

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