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Cronaca

"A Pisa più alberi, ma è impennata per gli interventi legati a cadute improvvise"

Coldiretti Pisa rende noti i dati Istat, con un +42,5% di azioni dei Vigili del Fuoco per casi di piante o rami caduti: "Può essere colpa del clima, ma anche di scelte o manutenzioni sbagliate"

Cresce il numero di alberi ogni cento abitanti a Pisa (+1,4%), ma è sos per gli effetti dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi sul patrimonio arboreo che hanno richiesto, lo scorso anno, 623 interventi urgenti da parte dei Vigili del Fuoco in tutta la Provincia. Le emergenze hanno riguardato la rimozione di tronchi, il taglio di rami, in generale la messa in sicurezza degli alberi, con un impennata del 42,5% rispetto all’anno precedente. A dirlo è Coldiretti Pisa, sulla base dei dati Istat secondo cui il numero di alberi censiti nella città capoluogo di provincia sono poco meno di 19mila, dove si contano 23,1 piante ogni 100 residenti, un dato superiore alla media regionale (19,9 ogni 100 abitanti). 

Se da un lato la presenza importante ed in crescita delle piante è fondamentale per rompere l’assedio dello smog nelle città e raggiungere gli obiettivi della direttiva UE sulle PM10 (20 µg/mc) entro il 2030, dall’altro è essenziale porre molta attenzione al tema della sicurezza alla luce dei sempre più frequenti episodi di cadute improvvise delle alberature, "che palesano una gestione del verde pubblico urbano non sempre in grado di garantire il benessere delle piante e la tranquillità dei cittadini", denuncia l'associazione. "Le piante sferzate dal vento - evidenzia Coldiretti Pisa - cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. La tropicalizzazione del clima ha favorito inoltre la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi". 

Da qui l’importanza di affidarsi ad una gestione professionale del verde pubblico, sostiene l'associazione, "che preveda il ricorso alla figura del manutentore con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini. In questo senso è importante il coinvolgimento e l’esperienza delle aziende florovivaistiche del territorio e di un settore leader a livello nazionale con una fatturato di 850 milioni di euro e 12 mila dipendenti".

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