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Cronaca Centro Storico / Lungarno Gambacorti

Comune di Pisa, costi e consumi: ecco i dati del 'Sole24 Ore'

Il bilancio di Palazzo Gambacorti nei dati sui 'consumi intermedi': poche spese per incarichi e rappresentanza, maggiori quelle sul trasporto, rifiuti e pulizie

La città della Torre è fra i comuni che spendono di meno in cancelleria e materiali di consumo, equipaggiamenti e vestiario, incarichi professionali, comunicazione e spese di rappresentanza. Invece è fra quelli che investono maggiormente sul trasporto pubblico, smaltimento rifiuti e servizi di pulizia. Questi i dati sui 'consumi intermedi' dei Comuni, pubblicati da 'Il Sole24 Ore'.

I dati:
Pisa è ultima in Toscana e 99ª in Italia per la spesa sugli incarichi professionali (14 euro ogni cento abitanti) e penultima a livello regionale. Si trova al 78° posto nella classifica nazionale per quanto concerne le spese di cancelleria e materiali di consumo (593 euro). Bassa anche la spesa per comunicazione e rappresentanza e quella per equipaggiamento e vestiario, pari a 287 e 53 euro ogni 100 abitanti. Nelle graduatorie nazionali si trova alla 71ª posizione per la comunicazione, e alla 74ª per il vestiario. Non risulta elevata neanche la sua posizione nella classifica sulle spese per utenze: canoni per telefoni e reti, energia elettrica, acqua, riscaldamento e altri servizi.

Per il Comune i livelli di spesa aumentano sui servizi essenziali: soprattutto per quelli di pulizia (4.316 euro ogni 100 abitanti, 1ª in Toscana e 3ª in Italia), ma anche del trasporto pubblico (8.416 euro; 2ª a livello regionale e nella graduatoria nazionale), dello smaltimento dei rifiuti (19.236 euro, 2ª in Toscana e 17ª in Italia), delle manutenzioni ordinarie di immobili e mezzi (3.9994 euro, 2ª in Toscana e 16ª in Italia) e in affitti e noleggi (2.484 euro, 2ª in Toscana e 13ª a livello nazionale). 

"I dati dipendono in parte dal fatto che siamo un comune sano che decide di spendere di più per servizi fondamentali per i suoi cittadini facendo il più possibile economia negli altri settori - spiega l’assessore comunale al Bilancio Giovanni Viale - Queste classifiche costruiscono i dati della spesa media sui diversi servizi per i residenti, un dato particolarmente distorto per città con le caratteristiche di Pisa, in cui risiedono 91 mila persone ma i cui mezzi pubblici, strada e altri servizi, sono quotidianamente consumati da almeno il doppio".

"Questo dato conferma - continua a spiegare Viale - che è stata giusta l’intuizione dell'amministrazione di distribuire gli oneri economici sui servizi per mantenere in ordine e in efficienza la città, introducendo la tassa di soggiorno e l’aumento delle tariffe per la sosta nel parcheggio turistico di via Pietrasantina. Se i tagli della Spending Review (500 milioni nel 2012 e 2 miliardi nel 2013 ) dovessero basarsi su queste statistiche - ha proseguito Viale - si rischierebbe di penalizzare città che, con una corretta politica di bilancio, offrono più servizi a un numero meaggiore dei loro residenti".

"Infatti per valutare la qualità della spesa - conclude l'assessore -  la quantità deve essere rapportata a parametri diversi dai residenti. Mi riferisco al numeri di abitanti equivalenti, piuttosto che alla quantità di chilometri percorsi dai mezzi pubblici, ai rifiuti prodotti e alla superificie territoriale".

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