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Cronaca

Università di Pisa: spariranno le facoltà, saranno dimezzati i dipartimenti

Il rettore Augello ha presentato una bozza del nuovo statuto al corpo accademico: rimarranno fondamentali i corsi di studio, nuove funzioni per il consiglio di amministrazione

Via le facoltà, dimezzati i dipartimenti. Sembra essere questo il futuro dell'Università di Pisa, secondo la bozza del nuovo statuto, presentata dal rettore Massimo Augello al corpo accademico.
Spariranno le facoltà e saranno sostituite dai dipartimenti che, rispetto a ora, non si occuperanno solo di ricerca, ma anche di didattica e servizi. Dagli attuali 48 si scenderà a poco più di 20. I corsi di studio rimarranno come strutture portanti della didattica.

Sempre secondo la bozza, il consiglio di amministrazione vedrà invece accresciute le sue funzioni rispetto all'attuale modello, con incarichi diversi e più ampi per il rettore e il direttore generale (che sostituirà il direttore amministrativo, diventando organo di Ateneo).

Si prevede inoltre l'ampliamento degli ambiti di azione del Senato Accademico, per controbilanciare il potere che la legge assegna al consiglio di amministrazione (dove sono stati previsti due soli membri esterni su dieci totali), sono state pienamente riconosciute tutte le categorie della comunità universitaria, così come è stato riconosciuto il ruolo dei ricercatori a tempo determinato.

Secondo Augello è "uno statuto tra i più avanzati scritti finora per partecipazione, apertura democratica ed equilibrio tra gli organi, la nostra intenzione è quella di ritagliare tutti gli spazi possibili di autonomia nell'ambito di una legge, come la riforma Gelmini, che non ci ha mai convinti ".

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