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Canapisa: è giunto il momento di un necessario ripensamento?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Per il quindicesimo anno, le Istituzioni cittadine hanno autorizzato il corteo degli antiproibizionisti "Canapisa", con un percorso per le vie del centro di Pisa e con la certezza, ormai basata su un dato storico incontrovertibile, che tale manifestazione, prescindendo in questo momento dalla ratio della stessa, provochi danni soprattutto alle cose (ancora campeggiano in alcune via del centro le scritte sui muri, mai rimosse, segno indelebile del passaggio della manifestazione), posto che la libertà di manifestazione del pensiero, legittima, non giustifica certo il mancato rispetto delle regole del decoro e della decenza. Basti anche solo pensare alla musica assordante, al consumo di alcol e droghe (non solo leggere) che accompagnano questa manifestazione.

Tra l'altro, "incredibilmente", in contemporanea e sempre nel centro di Pisa, si terrà la festa dello sport "Sport@Pisa", promossa dal Comune, con una massiccia partecipazione di bambini. Quale messaggio passerà con questa contingenza?

Con riguardo a Canapisa, l'argomento, come ovvio, è scivoloso, ma forse è giunto il momento che si spieghino, non da parte degli organizzatori, ma da parte delle Istituzioni, i reali motivi per i quali si permette una manifestazione di questo tipo.

Partiamo dal presupposto che la libertà di manifestare il proprio pensiero è, come noto, costituzionalmente tutelata ed è considerata un diritto fondamentale. Ciò non vuol dire, però, che non abbia alcun tipo di limite.

Viene da chiedersi quale sia l'impatto di tale manifestazione sulla sensibilità della cittadinanza che notoriamente dissente rispetto a tale tipologia di eventi.

È mai passato per la mente dell'Amministrazione comunale di consultare la comunità dei cittadini per chiedere loro se sono d'accordo nel continuare ad autorizzare a Pisa e nel circuito urbano, questa manifestazione? Mai.

Eppure lo Statuto comunale prevederebbe e anzi favorirebbe tali tipologie di intervento.

Appare così strano ricordare i contenuti degli artt. 49, 53 e 58 dello Statuto.

Il primo regola i diritti di partecipazione, il secondo la consultazione popolare, il terzo il referendum consultivo.

Siamo certi che i cittadini, nell'ambito di un'attività di partecipazione che li coinvolge e che è espressamente prevista, si assumerebbero l'onere e la piena responsabilità di dare il loro parere.

D'altra parte, non crediamo che ci sia una maggioranza politica o una maggioranza istituzionale (il riferimento è al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica) così netta che possa ritenere pienamente sostenibile un'iniziativa che mira semplicemente a fare una manifestazione per il centro della Città in cui per un giorno si possono consumare droghe leggere e chiedere la liberalizzazione delle stesse; riteniamo che un'amministrazione Comunale, consapevole, dovrebbe chiedere ai cittadini cosa ne pensano o nelle forme della consultazione popolare o nei termini del referendum consultivo e riportare l'esito a chi è legittimato ad impedire lo svolgimento dell'evento.

Volutamente crediamo di non dover polemizzare direttamente con chi organizza questa manifestazione.

Pensiamo, però, che consumare sostanze stupefacenti (ricordando che in caso di possesso delle stesse anche per uso personale, gli agenti di pubblica sicurezza hanno sempre l'obbligo di sequestrarle, come espressamente prescritto) e chiederne la liberalizzazione, in un giorno dell'anno, non risolva il problema. Quest'ultimo è politico e in tal senso va orientato. Se i governi passati, recenti e futuri, di colori e posizioni diverse, non cambiano le cose non è certo colpa di una maggioranza di cittadini che non vuole questa manifestazione e che ritiene che ci siano forme e modi, conformi agli strumenti di partecipazione popolare, per presentare e far valere queste istanze.

Gli stessi cittadini che, questo sia consentito chiarirlo, non accettano che durante la quindicesima edizione del Canapisa, come successo negli anni passati, si imbrattino i muri della Città o si attenti al decoro. Tra l'altro, visto l'impatto che ha avuto la diffusione di alcuni video girati nelle recenti notti di movida, sarebbe interessante sottoporre alla cittadinanza e alle Autorità il video di quello che succede durante la manifestazione, nonchè invitare i cittadini stessi a filmare tali eventi. Senza dimenticare che verrebbe anche da chiedersi se per lo svolgimento della stessa è stata chiesta o accantonata una garanzia economica sui possibili danni provocati o se, invece, ciò non sia avvenuto, assumendosi l'Amministrazione Comunale il rischio di dover procedere a spese ulteriori (o a lasciare le cose come sono), che poi ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini stessi.

Per questi motivi, il Comitato chiede formalmente che il Comune si attivi, utilizzando gli strumenti espressamente previsti dallo Statuto comunale, per verificare se la comunità cittadina è veramente d'accordo con questa manifestazione o se invece ritiene che Canapisa, il prossimo anno potrà essere Cana…da un'altra parte!

Noi lo stiamo già facendo, al link https://goo.gl/ySJRHx si può rispondere alla domanda: Per il prossimo anno vuoi che la manifestazione "Canapisa" si svolga ancora nella nostra Città? Secondo noi NO!

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