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Cronaca

Canapisa, zona stazione militarizzata: "Giorno nero per il commercio"

Confesercenti pone l'attenzione sulle misure di sicurezza che hanno penalizzato gli operatori: "Si studi subito soluzione alternativa per il 2020"

"Sabato è stato un giorno nero per il commercio pisano. In particolare per quello della zona della stazione che ha perso una intera e importante giornata lavorativa. Per questo motivo ci sembrano un po' eccessivi i toni trionfalistici con cui si è vissuto il ridimensionamento di Canapisa".

Luigi Micheletti, presidente area pisana di Confesercenti Toscana Nord, torna a parlare della manifestazione antiproibizionista del 18 maggio scorso e delle conseguenze sui negozianti della zona: "Nessuno ha pensato a loro. Noi siamo stati gli unici ad evidenziare come il presidio alla stazione e la contromanifestazione in piazza Vittorio Emanuele non volevano dire aver eliminato Canapisa dalla città. Le conseguenze sono state sotto gli occhi di tutti. Viale Gramsci chiuso dalla mattina alla sera e militarizzato, così come via Corridoni. Anche via Battisti e via Bonaini non pensiamo siano stati contenti di questa situazione. Magari una parola per questi commercianti poteva essere spesa".

"La stazione, quartiere per il quale noi ci stiamo battendo insieme all’amministrazione comunale per una sua riqualificazione - insiste il rappresentante di Confesercenti - è stata considerata il 'tappeto' dove nascondere la polvere di Canapisa. Questo francamente non ci è piaciuto". Guarda poi alla prossima edizione 2020: "Adesso c’è un anno per programmare le contromosse. Non ritroviamoci, come è accaduto, ad accorgersi dalla data di Canapisa al momento dell’annuncio degli organizzatori. Studiamo la soluzione alternativa, se come sembra non è possibile cancellarla, convinti che non possa essere per l’ennesima volta sulla pelle dei commercianti".

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