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Cronaca

Caos vaccini in provincia di Pisa

Primo giorno di scuola: tre bambini esclusi a causa di legislazioni e circolari contraddittorie

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Lo scorso 15 settembre, in Toscana è iniziata la scuola per 106.000 bimbi tra 0 e 6 anni, 28000 solo nella provincia di Pisa. Ma quest’anno il primo giorno di scuola, per molte famiglie, non è stato un giorno gioioso e sereno, è stato un giorno vissuto nell’ansia e nell’incertezza. Almeno tre i bambini che, nella sola provincia di Pisa, sono stati costretti a saltare il primo giorno di scuola. Il gruppo di Genitori No Obbligo della Provincia di Pisa, che raggruppa più di un migliaio di famiglie del territorio, ha indirizzato, una richiesta di chiarimento all’assessore Saccardi e agli altri Enti coinvolti al fine di far chiarezza nella caotica situazione toscana. Ripercorriamo la vicenda dai suoi esordi all’imprevedibile epilogo degli ultimi giorni. Già dal 20 agosto le scuole toscane iniziano a contattare le famiglie invitandole a consegnare, come previsto dalla legge ex DL Lorenzin, la documentazione necessaria per accedere alle scuole. Il giorno 24 agosto l’ANCI, l’Ufficio scolastico Regionale e le ASL firmano un accordo, che evita alle famiglie di presentare documentazioni per l’accesso Nei giorni successivi, molte scuole recepiscono l’accordo e ne danno comunicazione alle famiglie attraverso i propri siti Internet. Già in questa fase però, iniziano i primi disallineamenti poiché alcune scuole continuano a richiedere la documentazione ai genitori. Dal 1 settembre, giorno il quale il garante della privacy azzoppa l’accordo vietando la trasmissione diretta di dati da ASL a Scuole, scoppia il caos: molti istituti, a ridosso del primo giorno di scuola, ricominciano a chiedere la documentazione, i genitori sono disorientati perché sui siti delle suddette ci sono comunicati che recitano il contrario.

Molti si rivolgono a uffici legali. Il giorno 11 settembre, come peraltro annunciato dal Dott. Garofalo, Direttore della ASL Toscana Centro, le ASL, ignorano il parere del garante trasmettono alle scuole gli elenchi dei bimbi “non conformi” andando a forzare la legge sulla privacy e la trasmissione di dati sensibili. Da questo momento i Dirigenti Scolastici e personale amministrativo si prodigano in una interpretazione del tutto personalistica della normativa attuando le richieste più disparate sia in termini di documentazione da produrre sia in termini di scadenze richieste. Se alcuni Comuni si contraddistinguono per la correttezza nell'interpretazione delle norme e in alcune scuole si continua a tener presente il famoso accordo del 24 agosto, in altre, molte, i DS invitano con foga le famiglie a firmare un modulo di autocertificazione che limiterebbe al 10 marzo la frequenza scolastica dei bambini non in regola, in netto contrasto con la Legge n.119 che invece permette ai bambini di concludere il percorso vaccinale entro l’anno scolastico. Non mancano, purtroppo, interpretazioni sopra le righe con alcuni Dirigenti che minacciano di chiudere i non vaccinati in una classe, altri ancora (dopo averli rinchiusi) di denunciare i genitori per abbandono di minore, o comunicati lanciati addirittura dalle insegnati alle famiglie via WhatsApp contenenti minacce di diniego di accesso ai bambini che non abbiano presentato alla scuola la documentazione richiesta. Un quadro a dir poco desolante che purtroppo si è presentato anche in diversi Istituti pubblici. Il gruppo di Genitori No Obbligo della Provincia di Pisa, rivolge quindi, alcune domande all’assessore Stefania Saccardi, che ha voluto fortemente l’accordo, e sulla quale ricade l’onere di assicurare uniformità e correttezza di gestione all’applicazione regionale della nuova legge vaccini.

1. Come mai non è stato chiesto un parere al garante della privacy prima di pubblicare l’accordo?
2. Come è possibile che alcuni Istituti Scolastici abbiano dichiarato di non conoscerlo?
3. Come è possibile che sia stata richiesta come obbligatoria una firma su una autocertificazione che non è prevista dalla legge e che è stata introdotta da una circolare applicativa (num. 1679 del 1/9) che forza chiaramente i contenuti della legge stessa?
4. Che valore legale possono avere le firme su questo documento apposte in un clima di forzatura, se non di esplicita minaccia?
5. Perché le ASL hanno inviato dati sensibili nonostante il diniego del garante? Chi ha autorizzato tale procedura?
6.Quali sono le responsabilità dell’Ufficio Scolastico Regionale? Quali sono le indicazioni che sono stati diramate da questo ufficio? I Genitori No Obbligo della Provincia di Pisa invitano l’assessore Saccardi a fare la massima chiarezza sulle catene di comando che hanno causato una situazione a dir poco inammissibile e che hanno gettato nel caos le famiglie toscane, additate ingiustamente ed assurdamente come inadempienti, proprio coloro, che stavano invece rispettando l’accordo del 24 agosto.
Allo stesso modo diventa fondamentale, il compito dei Sindaci e dei Consigli Comunali di vigilare sull’osservanza della Costituzione, della legge e dei diritti dei cittadini tutti. Come gruppo spontaneo che raccoglie oltre mille famiglie della provincia, I Genitori No Obbligo della Provincia di Pisa, non è disposto a tollerare alcuna ulteriore azione discriminatoria e di violazione della privacy di bimbi e genitori ed e pertanto pronto a tutelare gli interessi dei bambini e delle famiglie attraverso tutte le modalità possibili, a fronte di una interpretazione assolutamente discrezionale della legge nazionale e degli accordi regionali che si sta attualmente perpetrando nella nostra regione.

Genitori per il No all’obbligo vaccinale Provincia di Pisa

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