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Cronaca

Carenza infermieri all'Asl Nord Ovest: "Pronti allo sciopero, si facciano assunzioni stabili"

Il sindacato Nursind informa che non revoca lo stato di agitazione

Continua il braccio di ferro fra il sindacato Nursind e l'Asl Toscana Nord Ovest sulla dotazione organica degli infermieri. I rappresentanti dei lavoratori spiegano che "negli incontri in prefettura Nursind ha confermato la propria posizione riguardante le assunzioni, ma l'azienda non ha dimostrato aperture a riguardo e ha inoltre chiuso totalmente alla possibilità di incentivare gli infermieri costretti a coprire le assenze improvvise, autorizzando cosi il personale dirigenziale ad attivare gli ordini di servizio per coprire le mancanze di organico".

Nel dettaglio il sindacato afferma che sia "assurdo pensare che 50 infermieri e 20 operatori socio sanitari per due mesi rappresentino la soluzione alle carenze strutturali per tutta l'area nord ovest. Se consideriamo che l’azienda è composta da 5 grandi ospedali e 10 zone territoriali, quei numeri equivalgono a 3 infermieri per struttura sanitaria. Come Nursind ha ricordato in prefettura (a Pisa per tutta l’azienda) in Asl Nord Ovest sono oltre 400 gli infermieri che mancano e non per la contingenza delle ferie, ma per garantire assistenza adeguata durante tutto l’anno. In un’azienda dove ci sono centinaia di infermieri che hanno accumulato fino a 200 giorni di ferie e centinaia di ore di straordinario, cosa si crede di fare con 50 infermieri per 2 mesi?".

Contestato anche "il ricorso all’assunzione dall’agenzia interinale, spendendo il 10% in più e sfruttando così gli infermieri, quando è presente una graduatoria pubblica per assunzioni a tempo determinato a cui si potrebbe attingere per contratti più dignitosi". "Unico dato positivo - prosegue il sindacato - durante gli incontri Nursind ha finalmente ottenuto le date per il pagamento dell’incentivo regionale per il personale del 118, atto dovuto da anni e raggiunto solo sotto la minaccia di portare l’azienda in tribunale. Causa che sarà avviata se l’azienda fin dal mese di luglio non manterrà la promessa di pagare quanto dovuto".

"Per quanto sopra - concludono i sindacalisti - Nursind ribadisce che il comportamento aziendale non è rispettoso delle esigenze degli infermieri e della necessità di garantire una adeguata assistenza ai cittadini. Per questo lo stato di agitazione non è stato revocato e si andrà allo sciopero se l’azienda a breve non dimostrerà di voler intraprendere misure per l’assunzione di infermieri in pianta stabile".

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