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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I Passi: arriva la casa per anziani 'smart' unica in Italia

Il progetto si inserisce nella riqualificazione del quartiere, offrendo servizi a tutta la zona come un nuovo ambulatorio. Saranno costruiti in via Belli 18 appartamenti, dotati di sensori utili per ricerche e assistenza

E' stato annunciato oggi, 19 giugno, a Palazzo Gambacorti il prossimo avvio dei lavori per realizzare una casa per anziani 'smart', progetto di coabitazione unico nel suo genere in Italia. L'opera si inserisce nel contesto della riqualificazione del quartiere I Passi, sulla base dei 6,3 milioni di euro ottenuti a fine 2016 dal bando regionale Por Creo 2014/2020 con fondi europei. In totale sono 6,7 i milioni destinati al progetto, circa 400mila euro sono investimenti del Comune. 

Nel caso della casa per anziani l'investimento è di 2,8 milioni, con lavori affidati alla dita 'Artek Consorzio'. Il cantiere partirà nei prossimi giorni e durerà 550 giorni. In via Belli, nei pressi dei nuovi impianti sportivi, sarà costruito un palazzo di 4 piani con 18 appartamenti di edilizia residenziale pubblica destinati ad ospiti in età avanzata. La grande novità sta nell'unione di tecnologia e qualità costruttiva a scopi di assistenza e ricerca. Il tutto in un contesto di apertura rispetto il quartiere: nell'intervento sono infatti compresi servizi di cui potranno usufruire i residenti della zona. In primis un presidio medico, dove poi grazie ad accordi con l'Asl sarà data copertura ambulatoriale. Ma ci sarà anche una sala multifunzionale (per congressi, concerti e spettacoli), una palestra e gli orti urbani.

Il presidente di Apes Lorenzo Bani ha tracciato le caratteristiche del progetto: "Si tratta di un grande esperimento sociale. La società punta sempre più a promuovere ed avere necessità di un invecchiamento attivo, sia per la salute che per contrastare problemi di solitudine. Ecco che la coabitazione, che rispetta le esigenze private ma stimola al ritrovarsi, può dare nuovo slancio alla vita delle persone. Inoltre chi parteciperà al progetto andrà a liberare altre abitazioni erp sovradimensionate per chi magari è rimasto solo, liberando così case per famiglie più bisognose di spazi. Realizzare servizi di libero accesso alla cittadinanza ricostruisce infine il rapporto con il tessuto cittadino, anche intergenerazionale". 

"Le assegnazioni partiranno poco dopo la chiusura dei lavori - ha spiegato il direttore Apes Giorgio Federici - perché parallelamente saranno acquistate le dotazioni tecniche e saranno raccolte le adesioni su base volontaria. Ogni appartamento avrà la possibilità di ospitare un parente o una badante, nel caso sia necessario, per quanto gli ospiti saranno tutti autosufficienti. Ci saranno spazi comuni, come una cucina, la mensa, gli orti, che si spera siano poi curati dagli anziani stessi, nell'ottica di una vita attiva. Il tutto in un edificio ad alta efficienza energetica, fra l'altro dotato di fitodepurazione".

Il progetto vede partecipare gli enti della ricerca pisana, sia per il lato sociale che tecnologico. Per il primo ambito il responsabile è il docente di Scienze Politiche, di Scienze sociali e psicologia ambientale, Antonio Aiello: "Il passaggio alla nuova abitazione sarà intanto assistito con uno psicologo, per quanto il progetto è stato seguito con incontri con la cittadinanza da oltre un anno. Il primo obiettivo è dare un quadro di certezze, perché gli interessati saranno sì autosufficienti ma a potenziale rischio di patologie psicosociali". 

A seguire il lato medico è il direttore dell'UO di Geriatria Fabio Monzani: "Il concetto è contrastare fragilità e solitudine con la coabitazione, spingendo alla condivisione. Ad esempio con la mensa, in quanto uno dei principali problemi degli anziani soli è la malnutrizione. Ci sono poche esperienze come questa nel nord Europa, nell'area mediterranea è una novità assoluta".

Case intelligenti

Le abtiazioni saranno dotate di un gran numero di sensori, capaci di rilevare abitudini e segnalare eventuali problemi. Irina Ferro, dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione del Cnr: "Faremo varie attività. Monitoreremo gli sprechi, automatizzando le risposte: un esempio banale, se chi esce di casa dimentica la luce accesa, ce ne accorgiamo e si spegne in remoto. Possiamo raccogliere informazioni e notare cambiamenti da segnalare all'assistenza medica: possiamo ad esempio monitorare i movimenti nel letto. Capire quindi se ci sono disturbi nel sonno, vedendo quanto si muove. O se resta troppo a letto, o vedere quante volte esce di casa, per capire se la socializzazione sta funzionando".

Stefano Chessa, docente di informatica: "Ogni anziano parteciperà ad 'exergame' dedicati, cioè dei giochi che sono anche esercizi per mantenere uno stile di vita attivo. Nel nostro caso sono esercizi fisici, con un tablet fornito a ciascuno di loro che fungerà da guida. Un braccialetto che registra il battito cardiaco permetterà rilevazioni per una programmazione personalizzata. Dal tablet poi si potrà controllare le dotazioni della casa, non si tratta banalmente di un 'badante elettronico'. Abbiamo lavorato per anni nella ricerca di sistemi per questo tipo, è bello ora lavorare alla loro applicazione".

"Questa è un'esperienza sulla quale abbiamo puntato molto - ha commentato l'assessore Ylenia Zambito - sia per la sperimentazione all'avanguardia, sia perché si dota il quartiere di spazi comuni, come l'ambulatorio, che ci è stato richiesto dagli stessi abitanti nel percorso partecipato portato avanti durante la coprogettazione. In 10 anni di lavoro abbiamo dato una casa a oltre 750 nuclei familiari, significa aver cambiato la vita di oltre 2mila persone. Siamo orgogliosi di questi numeri". "Permettetemi di dire infine - ha chiuso la Zambito con un occhio alla politica - che la legge regionale stabilisce le stesse regole per tutti i comuni nell'assegnazione delle case, quindi chi dice 'prima gli italiani', dice una bugia". 

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