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Cronaca

Casa per padri separati, 'Nuovo Maschile': "Donne più in difficoltà dopo la separazione"

L'associazione si mostra scettica sull'iniziativa presentata dall'amministrazione comunale. Dubbi anche da Diritti in Comune

Dopo la Casa della Donna è anche l'associazione 'Nuovo Maschile. Uomini liberi dalla violenza' ad esprimere le proprie perplessità relative alla 'Casa per padri separati' presentata ufficialmente nel corso di un convegno dal consigliere comunale Riccardo Buscemi e dall’assessore alle Politiche sociali Gianna Gambaccini.

"È vero che la separazione comporta un impoverimento economico delle persone, tuttavia il rischio di impoverimento di donne e
uomini è diverso e le donne separate risentono maggiormente del fenomeno - sottolineano dall'associazione - nel 2017, le donne in povertà assoluta sono il 12.7% del totale, contro l’8.7% degli uomini e il valore è ancora più alto se vivono da sole con i figli. Questi sono solo alcuni dati nazionali. Ma quali sono i dati locali? Qual è la situazione a Pisa?". 
“Nuovo Maschile è un’associazione pisana sostenuta da uomini e rivolta agli uomini - afferma Riccardo Guercio, presidente dell’associazione - ma riconosce come in questo momento storico la crisi economica stia gravando con più alte percentuali (occupazione e salari medi) sulle donne e quindi ci auspichiamo interventi che ne tengano conto, basati sui dati di Pisa e provincia”.
Aggiunge poi la vicepresidente dell’associazione Désirée Olianas: "Per quanto i bisogni dei genitori siano importanti e debbano essere considerati, il benessere dei figli e delle figlie deve sempre avere la priorità. Il desiderio dei genitori di vedere regolarmente i propri figli e figlie deve essere esercitato nelle forme che garantiscano la maggiore serenità possibile agli stessi. Inoltre, nella nostra esperienza, sappiamo che le condizioni e le difficoltà economiche spesso vengono utilizzate strumentalmente per non adempiere agli obblighi di mantenimento, perciò auspichiamo che vengano fatti i relativi accertamenti”.

Scetticismo è espresso anche da Diritti in Comune: "Come ben rileva la Casa della Donna, quali sono i bisogni osservati, le emergenze rilevate, le priorità emerse? Noi fuori dai proclami, abbiamo consultato l'Istat, che non avvalla  la narrazione dei poveri padri messi sul lastrico. Certo, la separazione è un evento che produce povertà, ma per tutti ed in particolare per le donne - sottolineano dal gruppo consiliare - è interessante citare qualche  dato: solo il 59,2% delle separate lavora contro l’82% dei separati. Le donne in povertà assoluta sono il 12,7% e il valore è ancora più alto se vivono sole e con figli: 18% .Inoltre il 75% dei padri separati non è in regola con il versamento dell’assegno". Da Diritti in comune l'invito all'assessore Gambaccini, al sindaco Conti e al consigliere Buscemi a promuovere uno studio sulla povertà e sugli effetti che ha la separazione su uomini e anche su donne: "Fatelo scientificamente e rivolgetevi a chi da anni lavora su questo campo. Potreste avere delle sorprese...".

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