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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cascina / Corso Giacomo Matteotti

Cascina: 'Bella Ciao' contro il banchetto di Casapound

La presenza degli attivisti del movimento di estrema destra non ha trovato il gradimento di un gruppo di persone che ha intonato l'inno dei partigiani

Siparietto pre-natalizio questa mattina, 16 dicembre, in Corso Matteotti a Cascina, proprio a due passi dai mercatini di Natale. Da un lato il banchetto di Casapound per presentare ai cittadini il programma in vista delle prossime elezioni politiche, dall'altro un gruppo di persone che cantava 'Bella Ciao' con il pugno alzato, di fronte alla curiosità dei passanti che transitavano per la centralissima via cascinese per acquistare i regali di Natale. A controllare la situazione Carabinieri e agenti della Digos. Il tutto si è svolto comunque in maniera pacifica.

"A Cascina diamo la concessione di suolo pubblico a chiunque chieda il permesso, purché lo faccia nei tempi e nelle modalità previsti dal regolamento. Non chiediamo nessun certificato ideologico e non diamo patenti di democrazia a nessuno - interviene su Facebook il sindaco Susanna Ceccardi - stamani c'era un gazebo di Casapound e davanti si sono assiepati una decina di comunisti (tra cui l'ex vicesindaco della giunta Antonelli e alcuni ex consiglieri del Pd), cantando Bella Ciao e alzando il pugno chiuso. Per me sul corso possono manifestare tutti: fascisti, comunisti, filo napoleonici, filo ostrogoti o chiunque si riconosca in ideologie sepolte dalla storia. Vi chiedo solo un favore: potete farlo evitando il periodo natalizio e i mercatini di Natale dove la gente vorrebbe fare soltanto una passeggiata in tranquillità senza sentirsi catapultata in un film ambientato nel 1945? Grazie".

Non tarda ad arrivare la replica del segretario provinciale del Partito Democratico Massimiliano Sonetti: "Esprimiamo tutta la vicinanza alle antifasciste e agli antifascisti che hanno manifestato questa mattina davanti al banchetto di Casapound a Cascina - afferma il segretario Sonetti - lo hanno fatto con grande civiltà e coraggio. L'intervento di minimizzazione della sindaca Ceccardi, che addirittura mette fascisti e forze democratiche sullo stesso piano, ci dà il senso della misura del clima che si vive a Cascina. Fascismo significa totalitarismo, ostilità alla democrazia e alla libertà. Forse la prima cittadina si confonde o, invece, cosa più probabile, vuole semplicemente favorire l'ideologia fascista. Del resto le affermazioni di intolleranza che in questi anni ha rilasciato, le ultime contro i medici calabresi, danno bene il senso della misura".
"Purtroppo - prosegue Sonetti - il Comune di Cascina non ha sottoscritto l'atto di tutela della democrazia contro il fascismo, rispetto alle manifestazioni di piazza. Ovvero quel modulo dove si dichiara di essere contro il fascismo quando si organizzano eventi pubblici. Se è vero che la preoccupante ripresa dei nostalgici fascisti è inquietante, anche e soprattutto in comune con un'amministrazione come quella di Cascina, siamo al contempo molto orgogliosi di quello che è accaduto stamani, con una risposta antifascista e civile fatta da cittadine e cittadini che non accettano la presenza di chi punta tutto sull'odio e il ritorno ad ideologie e prepotenze che hanno mandato in rovina il Paese. I morti e il dolore che ha causato il fascismo insieme all'invasore nazista sono ancora vivi e in particolare in un luogo come Cascina, che vide la concentrazione di molti drammi e orribili storie causate da Mussolini, Hitler e i loro seguaci".

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