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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Pratale / Via Giovan Battista Pellizzi

Pratale, via Pellizzi: "In vendita case mai autorizzate"

Denuncia di Ucic-Prc sull'annuncio della costruzione di una palazzina, le cui abitazioni messe in vendita non avrebbero neanche cominciato l'iter per l'autorizzazione urbanistica

In vendita case che ancora non si sa se saranno realizzate. E' quanto sta accadendo secondo il gruppo consiliare 'Una Città in Comune-Rifondazione Comunista' in via Pellizzi, a Pratale. "Nel mese di febbraio - racconta la lista - è spuntato un cartello che annunciava una 'riqualificazione urbanistica': con tanto di simulazione grafica si faceva intendere che al posto dell'attuale edificio di due piani dell'ex Monopoli di Stato sarebbe sorto un palazzo residenziale di cinque piani".

Sono sorti subito dei dubbi: "Il cartello esposto, pur riportando la dicitura 'Comune di Pisa', non riportava le informazioni obbligatorie nei cartelli di questo tipo. Il nostro gruppo consiliare, su sollecito dei cittadini allarmati dall'ennesimo palazzo in una zona già densamente abitata, ha presentato un'interpellanza per sapere se la realizzazione fosse stata regolare, in base a quale norma del Regolamento urbanistico fosse stata autorizzata, e se fossero stati fatti i dovuti controlli anche sul cartello esposto".

"La risposta ottenuta ha dell'incredibile: non solo non era mai stato autorizzato l'intervento, ma neanche è mai stata fatta domanda di autorizzazione!". Ucic-Prc quindi spiega che "in sostanza si è iniziato a pubblicizzare una realizzazione immobiliare che ancora non ha nemmeno iniziato l'iter di autorizzazione. Le future case erano già in vendita su internet, nei portali dedicati al settore, e il cartello stesso ne incentivava l'acquisto, ma in Comune non è stata ancora aperta nemmeno una pratica".

Un'attività quindi senza basi: "Crediamo sia incredibile che questo possa succedere e per questo abbiamo chiesto un intervento delle autorità competenti per bloccare questo scempio. Al contempo riteniamo che la segnalazione fatta al nostro gruppo dalle cittadine e dei cittadini di quel quartiere sia un esempio virtuoso di quel tipo di cittadinanza attiva e consapevole che si prende cura della cosa pubblica. Da parte nostra rivendichiamo che senza questa ennesima iniziativa di controllo e denuncia della nostra coalizione anche questo caso sarebbe rimasto nell'ombra".

RETTIFICATO IN DATA 5 APRILE 2016

Abitare in classe A s.r.l, attraverso il proprio avvocato, Cristian Ventisette, fa sapere che "trattasi di cartello pubblicitario che non ha alcun obbligo di contenere le informazioni relative alle autorizzazioni urbanistiche non essendo ancora iniziate le opere di ristrutturazioni, pertanto la dichiarazione circa la loro presunta assenza è del tutto fuori luogo.
Nel merito l'intervento pubblicizzato nel cartello è stato promosso dai proprietari dell'immobile Sig.ri Tacchi Marco, Umberto e Marisa e dalla Direzione - Abitare in Classe A s.r.l in qualità di proponente-esecutrice, giusta istanza conforme all'art. 04.8 del R.U., scheda d'intervento area Q3b (intervento di riqualificazione urbana), depositata in data 11.05.2015, protocollo n. 1421.
Successivamente, su richiesta dell'Ufficio Tecnico del Comune di Pisa, sono state depositate due distinte integrazioni in data 18.06.2015 e 01.12.2015. Non solo, mi riferisce la mia assistita che proprio il giorno precedente a quello di pubblicazione dell'articolo, è stato approvato il progetto proposto, tramite la conferenza dei servizi interna al Comune di Pisa, con parere favorevole al riconoscimento di fattibilità dell'intervento. Trattasi quindi della conclusione dell'iter preliminare al conseguimento del Permesso a Costruire. Aggiungo, infine, che il cartello pubblicitario era stato previamente autorizzato dall'autorità competente, giusta autorizzazione della Società SEPI di Pisa n.65/2016 prot.n.2050/16 rilasciata in data 26.01.2016.
Peraltro è prassi assolutamente consolidata (e perfettamente legale) dell'imprenditoria edilizia l'utilizzazione di mezzi pubblicitari in corso di ottenimento del premesso a costruire al fine di promuovere la vendita, anche su progetto, delle future realizzazioni immobiliari.
Era, invece, onere di codesta redazione e della società responsabile della diffusione verificare il contenuto della asserita notizia prima di procedere con la pubblicazione del contestato articolo il quale ha causato, e sta causando, gravi danni alla mia assistita a titolo di mancato guadagno, posto che le notizie diffamatorie in esso contenute inducono i potenziali interessati ad abbandonare la trattativa per la futura vendita degli immobili da costruire".

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