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Cronaca San Giusto / Via dell'Aeroporto

Aeroporto: il "Galilei" cresce. E i lavoratori? In cassa integrazione

L'ATI, che gestisce gli addetti allo scarico, carico e pulizie, ha richiesto la cassa integrazione per il 40% dei lavoratori. Ma le organizzazioni sindacali non ci stanno. Il segretario Filt-Cgil: "Necessità di posizioni chiare"

I dati sulla crescita dei volumi del traffico aereo, sugli utili e le prospettive positive ipotizzate per i prossimi anni all'aeroporto "Galilei" di Pisa si infrangono contro il muro della cassa integrazione richiesta dall'ATI per circa il 40% dei lavoratori addetti al carico, scarico e pulizie aeromobili. A denunciarlo il segretario generale della Filt-Cgil di Pisa Goffredo Carrara che presenta una questione già emersa lo scorso anno e conclusasi con una risoluzione che ora potrebbe essere spazzata via.

"Lo scorso anno, appena vinto l’appalto per la gestione del servizio in oggetto, l’ATI aveva richiesto l’attivazione della cassa integrazione sostenendo che, con il nuovo appalto vinto, sarebbero stati pagati a “bagaglio” e non a “volo”, con la conseguenza che, fatti i conti, ci 'rimettevano' - spiega Carrara in un comunicato - una motivazione inaccettabile, anche sconcertante, visto che si parla di un appalto che pare sia stato vinto con un’offerta inferiore di alcune centinaia di migliaia di euro rispetto all’offerta della seconda impresa. Non è accettabile che si vinca un appalto facendo un’offerta al massimo ribasso e, un minuto dopo, si cerchi di recuperare risorse sulle spalle dei lavoratori. Tutte le organizzazioni sindacali si sono espresse, allora, contro quella richiesta. Tuttavia, per senso di responsabilità, venne accettata l’apertura di un confronto per definire una nuova organizzazione del lavoro che garantisse una maggiore flessibilità in cambio di un riconoscimento economico per lavoratori che guadagnano, è bene ricordarlo, 1000 euro il mese. Dopo una trattativa durata alcuni mesi - sottolinea ancora il segretario Filt Cgil - è stato siglato un accordo nel marzo del 2012 che prevede la rinuncia alla richiesta di cassa integrazione da parte dell’ATI. Accordo che scadrà nel marzo del 2013 e sottoscritto anche alla presenza del Prefetto di Pisa".

Così le organizzazioni sindacali presenti all’incontro del 16 ottobre, convocato dall'Ati, hanno rifiutato unitariamente la nuova richiesta di cassa integrazione e hanno rivendicato il pieno rispetto dell’accordo siglato solo alcuni mesi fa.

"E’ auspicabile che da parte dell’ATI prevalga il senso di responsabilità e non siano attuate forzature nei confronti dei lavoratori - afferma Goffredo Carrara - la Sat deve assumersi le proprie responsabilità. Questi lavoratori sono parte integrante del ciclo produttivo dell’aeroporto di Pisa. In un contesto di sviluppo del traffico è inaccettabile che siano colpiti questi lavoratori, in gran parte immigrati. C’è crisi all’aeroporto di Pisa? Per cui si deve ricorrere alla cassa integrazione? La Sat faccia chiarezza - continua l'esponente sindacale - anche tutti i soggetti istituzionali, politici e a vario titolo interessati alla vicenda prendano una posizione chiara contro questa forzatura".
 

"I lavoratori - conclude Carrara - più che le chiacchiere sui 'rottamatori', i 'rottamati' e 'rottamandi', si aspettano che su situazioni di questo tipo, che mettono in discussione le condizioni di vita di decine di famiglie, si esprimano posizioni e interventi chiari".


 

 


 

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