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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ospedaletto / Via del Caligi

Centrale a Biomasse, Lotta Continua: "L'ultima parola spetta ai cittadini"

L'intervento dell'organizzazione politica sul progetto di realizzazione dell'impianto

"Non vogliamo negare i vantaggi teorici derivanti delle centrali a biomasse, ma vogliamo capire la ratio che sta dietro al progetto, comprenderne i rischi e i costi" e in ogni caso "l'ultima parola spetta ai citatdini". Continua a fare discutere la possibile realizzazione di una centrale a biomasse ad Ospedaletto, progetto che ha già ricevuto il via libera della Giunta comunale e regionale. Dopo gli interventi del circolo Arci e del Pd di Ospedaletto a commentare la vicenda è ora Lotta Continua. "Queste particolari centrali termiche - si legge in una nota - sono state sviluppate e implementate in Europa da qualche anno, mentre noi arriviamo in grave ritardo rispetto agli altri paesi e l’interesse imprenditoriale sembra essere dovuto in larga parte agli  incentivi messi a disposizione dei governi".

"Per prima cosa occorre spiegare alla cittadinanza che le biomasse sono tutto ciò che risulta biodegradabile e comprendono quindi numerosi prodotti. Occorrerebbe quindi specificare quali tipologie di rifiuti biodegradabili saranno utilizzati nella centrale di Ospedaletto. Il progetto iniziale, previsto all’interno del Parco e con un’alimentazione limitata a biomasse di origine ligneocellulose provenienti da filiera corta, poteva avere un senso in quanto poneva vincoli ambientali stringenti e aveva la sua ragion d’essere nel collegamento col borgo adiacente. La decisione di costruirla fuori dai confini del Parco, come proposto ora dall’azienda, sembrerebbe semplicemente una trovata per non rispettare questi vincoli e avere mano libera rispetto alle fonti da utilizzare". 

"Inoltre - prosegue Lotta Continua - a livello sostenibilità ambientale, una centrale a biomasse ha senso solo se collegata a un abitato con un sistema di teleriscaldamento, in modo da fornire energia sostituendo fonti non rinnovabili come i combustibili fossili. Senza questo collegamento la centrale, considerata la ridotta quantità di energia prodotta, sembra non avere senso se non attirare alcuni incentivi. Per aggirare l’ostacolo della bassa produzione di energia occorrerebbe utilizzare combustili più pericolosi, come prodotti a matrice plastica, che inceneriti potrebbero avere delle ripercussioni negative sull'ambiente e sulla nostra salute".

"In particolare c'è il rischio che nella combustione siano emessi composti organici volatili, diossine, metalli pesanti e particolato ultrasottile. In tal caso avremmo sostanze potenzialmente pericolose che in alcuni casi hanno provocato malattie tumorali. E’ necessario quindi che l’azienda fornisca i dati e i contenuti del progetto industriale, ogni decisione dovrà essere sottoposta al consenso di cittadini informati ai quali spetta l'ultima parola".

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