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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ospedaletto

Centrale a biomasse: si delinea il 'no' alla struttura ad Ospedaletto

Dubbi sulla realizzazione dell'impianto nel quartiere espressi dall'assessore all'urbanistica Ylenia Zambito e Legambiente Pisa. Per la chiusura dell'inceneritore sono i consiglieri comunali di Articolo 1-Mdp

Nella partecipata riunione pubblica di ieri, 18 gennaio, al Ctp 3, dove sono stati presentazioni i risultati dell'indagine epidemiologica del Cnr sul rapporto inquinamento-salute a Pisa, è intervenuta l'assessore all'urbanistica Ylenia Zambito, che come riporta il sito d'informazione dell'amministrazione comunale ha fatto il punto sul progetto di una ditta privata della realizzazione di una centrale a biomasse ad Ospedaletto.

L'assessore: "Contrari alla localizzazione prevista"

"Da marzo quando ci è arrivata la pratica - ha spiegato la Zambito - ci siamo presi carico della preoccupazione dei cittadini e abbiamo fatto tutti gli approfondimenti del caso. L'impianto a biomasse dal punto di vista legislativo e scientifico è considerato un impianto senza emissioni impattanti. Lo dice la legge nazionale e lo dicono gli studi scientifici. Viene addirittura incentivato con finanziamenti specifici. Non siamo contrari agli impianti a biomasse ma siamo contrari alla localizzazione prevista perchè in una zona dove già insistono altri impianti e perchè non è un impianto di filiera corta, ma è previsto che userà legna che arriva da altre province toscane".

Tuttavia "la giunta comunale non ha competenza in materia ambientale, è la Regione che decide se un impianto è impattante. La giunta ha competenza urbanistica e per questo ha recentemente dovuto deliberare sull'autorizzazione del recupero edilizio del manufatto dove si vuole realizzare l'impianto, prendendo atto dei pareri positivi degli uffici e della sentenza del Tar. L'autorizzazione alla realizzazione e all'accensione dell’impianto la deve però fare la Regione, così come aveva fatto l'autorizzazione all'impianto che era previsto per Coltano che poi non è stato realizzato. E la Regione per l'autorizzazione dovrà tenere conto dello studio epidemiologico che abbiamo oggi presentato".

Legambiente: "Non ci sono le condizioni di funzionamento"

Secondo Legambiente Pisa "ad Ospedaletto mancano le condizioni per un corretto utilizzo della centrale". "Le cosiddette biomasse - spiega l'associazione - possono essere una buona fonte energetica, rinnovabile e adatta a contenere i cambiamenti climatici. Ma non tutti gli impianti hanno queste qualità. L'impianto proposto non sembra soddisfare le condizioni per essere ambientalmente conveniente, senza costituire una minaccia per la salute dei residenti nel territorio circostante".

Due sarebbero le condizioni necessarie: "La prima è che sia utilizzata tutta l'energia prodotta e non solo quella elettrica, che costituisce non più del 30% del totale, mentre il restante 70% si presenta sotto forma di calore utilizzabile per il teleriscaldamento. Ma in questo caso il teleriscaldamento non è previsto, né sussistono le condizioni per realizzarlo mancando abitazioni prossime. Da ricordare che gli incentivi economici sono destinati alla sola produzione elettrica e, quindi, le aziende sono interessate solo a questa produzione".

"Seconda e non meno importante condizione è che la biomassa - sottolinea Legambiente Pisa - sia prodotta vicina al luogo di utilizzo per non disperdere energia e produrre inquinanti nella fase di trasporto. Ma l'impianto sarà collocato in area esterna al Parco Regionale e non più interna, come previsto inizialmente. La cosa è rilevante perché l'Ente Parco aveva dato la prescrizione, ora non più valida, di utilizzare legno raccolto nel suo territorio, una grande massa che viene paradossalmente utilizzata molto lontana dal boschi dove cresce".

Ci sono poi altre condizioni da verificare, come l'impatto dei viaggi e dei camion, od alla possibilità di verificare "informazioni riguardanti la propria salute, perché la legge non prescrive una Valutazione di Impatto Ambientale a produzioni inferiori a 1 megawatt, come è nel nostro caso. La preoccupazione dei residenti è quindi comprensibile - conclude Legambiente - come la richiesta di riaprire un confronto che superi gli eventuali pareri tecnico-amministrativi già espressi e consideri la costruzione dell’impianto proposto nel quadro della convenienza per l’ambiente, la salute e l’economia pubblica".

I consiglieri comunali di Articolo 1-Mdp: "Chiusura dell'inceneritore di Ospedaletto e nuovo regolamento per la tutela di salute ed ambiente"

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