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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Ospedaletto / Via del Caligi

Centrale a biomasse a Ospedaletto: c'è il via libera della Giunta comunale

Dopo l'ok della Regione arriva anche quello di Palazzo Gambacorti che venerdì mattina ha approvato il Piano di miglioramento aziendale agricolo presentato dall'azienda

Da Coltano a Ospedaletto. Spostata pochi chilometri più in là, ma al di fuori del territorio del Parco di San Rossore e dalle stringenti prescrizioni imposte dall'area protetta. Ed in particolare dal vincolo di reperire la materia prima principalmente dalla filiera locale. Si torna a parlare di centrale a biomasse. Questa volta a proporre il progetto per la realizzazione dell'impianto è stata la Futuro Verde srl di Capannori (Lucca), società legata alla Byomass srl (l'azienda che aveva chiesto e ottenuto le autorizzazioni per realizzare la centrale a biomasse a Coltano, progetto che si era poi 'arenato') da un contratto privato. L'idea è quella di realizzarla in un'area fra Ospedaletto e le Rene, su via del Caligi. In sostanza si tratta della stessa centrale prevista a Coltano ma con una localizzazione diversa.

L'azienda, dopo aver ottenuto alcuni mesi fa un primo via libera dalla Regione, nella mattinata di oggi, venerdì 5 gennaio, si è vista approvare dalla Giunta Comunale il cosiddetto Piano di miglioramento aziendale agricolo. In sostanza si tratta di un documento attraverso il quale la società di Capannori dimostra la propria capacità agricola a realizzare e gestire una centrale a biomasse. Trattandosi di un impianto a cippato con una potenza massima di poco inferiore a 1 megawatt non sarebbero necessarie ulteriori grosse autorizzazioni. O almeno questo è quanto filtra da Palazzo Gambacorti. L'ultimo 'scoglio' nel percorso che potrebbe portare alla realizzazione dell'impianto sembrerebbe dunque essere l'Autorizzazione unica ambientale (Aua) che dovrà riasciare la Regione. Un documento che l'azienda non dovrebbe però avere difficoltà ad ottenere.

Da Palazzo Gambacorti si sottolinea anche come la Giunta non avesse in realtà grosse possibilità di opporsi alla richiesta, essendo questa 'avvalorata' da tutta una serie di pareri tecnici favorevoli espressi tra gli altri, oltre che dall'Ente preposto, cioè la Regione, anche da Asl e Vigili del Fuoco. Aveva però facoltà di presentare integrazioni. Così nell'atto unilaterale d'obbligo che la società sarà chiamata a firmare è stata inserita una clausola che obbliga l'azienda a presentare "una polizza fideiussoria del valore di 50 mila euro" che sarà riscossa dal Comune nel momento in cui verrà rifatta via Caligi. Una richiesta che nasce dalla considerazione dello stato attuale in cui si trova la via e dal fatto "che la stessa sarà interessata da un ulteriore appesantimento di traffico dovuto al passaggio di mezzi di grandi dimensioni nel tratto tra l’innesto di via Emilia e l’impianto di questione".

La richiesta formale agli uffici di Palazzo Gambacorti era arrivata nel luglio del 2016. Da allora la Giunta ha cercato di prendere tempo per fare tutti gli approfondimenti tecnici necessari, tenendo in considerazione anche i dati dell'analisi epidemiologica sugli agenti inquinanti nel territorio circostante l'inceneritore di Ospedaletto che il Comune di Pisa aveva commissionato al Cnr e i cui risultati potrebbero essere presentati nella prossima assemblea pubblica del Ctp 3. Un atteggiamento di 'attesa' che aveva convinto l'azienda di Capannori a fare ricorso al Tar il quale, il 5 dicembre scorso, si era espresso dando 30 giorni di tempo al Comune di Pisa per formulare un parere sul Piano di miglioramento aziendale agricolo presentato. 

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