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Cercano un Ipad rubato e trovano due spacciatori: arrestati zio e nipote

I Carabinieri irrompono in un appartemento in centro a Pisa seguendo il sistema di rilevazione di un tablet rubato. In casa sorprendono i 2 malviventi, uno dei quali minorenne ed entrambi già noti alle forze dell'ordine, intenti a confezionare la droga

E’ stato il segnale dell’Ipad rubato a portare i Carabinieri dritti nella loro abitazione. A finire in manette, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, due tunisini uno dei quali minorenne. Entrambi già conosciuti dalle forze dell'ordine.

La vicenda ha inizio ieri quando una signora residente a Ponsacco si è presentata presso la stazione dei Carabinieri di Pisa. Qui la donna ha denunciato il furto del proprio Ipad. I Carabinieri hanno quindi utilizzato l’applicazione che consente di risalire alla posizione del tablet, individuandolo prima in piazza delle Vettovaglie e successivamente in un vicolo adiacente alla caserma del comando provinciale dei Carabinieri. Gli agenti, insieme al personale del Nucleo Operativo e Radiomobile, si sono quindi portati nel vicolo e hanno salito le scale del condominio.

I militari hanno attivato la funzione 'allarme', che ordina al dispositivo elettronico di squillare al massimo volume, individuando l'appartamento da dove proveniva il suono. Una volta sfondata la porta gli agenti hanno sorpreso i 2 malviventi intenti a confezionare dosi di stupefacenti. Sono stati rinvenuti rinvenuti più di 50 grammi di hashish e diverse dosi di cocaina. Entrambi i nordafricani erano già noti ai Carabinieri.

C.A., dell’87, è stato arrestato e denunciato più volte nei mesi scorsi ma l’ultima volta, il Pm, a seguito dell’arresto in Vettovaglie per spaccio di hashish, non aveva adottato misure cautelari, ritenendo il fatto di lieve entità.

Anche il minorenne tunisino, classe '97, è noto ai Carabinieri: nei mesi scorsi si era reso responsabile di una rapina in Corso Italia ad un cittadino bengalese, uscito a tarda notte dal proprio minimarket con l’incasso. All’arrivo della pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile il minore aveva aggredito i militari colpendone uno al volto con un pugno. Dopo essere stato messo a forza all’interno dell’autovettura di servizio aveva poi danneggiato lo sportello posteriore della macchina, riuscendo a piegarlo con calci e testate. La magistratura minorile aveva disposto per il minore la permanenza in una casa famiglia, dalla quale il giovane era scappato il giorno successivo. A seguito della fuga era stato arrestato e questa volta condotto al carcere minorile di Roma, dove aveva scontato un mese.

Anche questa volta il minorenne è stato accompagnato nel centro di prima accoglienza di Firenze, a disposizione del Pubblico Ministero minorile. Lo zio, C.A., sottoposto in mattinata odierna al rito direttissimo, è invece al carcere 'Don Bosco', in attesa del processo.

Sempre nel fine settimana, un Carabiniere fuori servizio della stazione dei Carabinieri di Pisa Porta a Mare, ha notato in centro un giovane albanese di venti anni già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, a causa dei suoi numerosi precedenti penali e di polizia. L'uomo stava violando le prescrizioni della sorveglianza speciale, che gli impongono di permanere nella propria abitazione in orario serale e notturno. Il malvivente è stato tratto in arresto. Il  Pm ha disposto gli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che si è svolto nella mattinata odierna, al termine del quale l’albanese, N.A., è stato associato al carcere di Pisa, in attesa del processo fissato per l’8 luglio.

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