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Cronaca

Chiedevano soldi ai cinesi per non denunciare irregolarità: arrestato un parà di Pisa

Agli arresti domiciliari a Prato sono finiti quattro militari. L'accusa è di concussione

E' di Pisa uno dei quattro paracadutisti del 183° battaglione Nembo di Pistoia arrestati per concussione a Prato, nell'ambito di un'indagine che li avrebbe visti coinvolti in un racket ai danni di cittadini cinesi. Gli altri tre sono due residenti di Prato ed uno di Pistoia, hanno tutti fra i 21 ed i 44 anni ed erano in servizio di pattugliamento nelle vie della città nell'ambito dell'operazione 'Strade sicure'. Ora sono agli arresti domiciliari.

Secondo le accuse i parà sarebbero usciti dai percorsi loro assegnati per andare invece nella zona del Macrolotto per effettuare controlli a furgoncini guidati da cinesi ai quali avrebbero chiesto soldi in cambio di mancate denunce per irregolarità riscontrate. Le misure cautelari sono state eseguite oggi, 16 novembre, dalla squadra mobile e sono state firmate dal Gip del Tribunale di Prato su richiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri.

I casi contestati agli indagati sono otto, da maggio a luglio scorsi. Nessuno dei cinesi ai quali sarebbe stato chiesto del denaro in cambio di mancate denunce si è rivolto alle forze dell'ordine. Alcuni di loro, però, hanno spiegato gli investigatori, si sono confidati con due conoscenti italiani che lavorano in un'azienda della zona e sono stati questi ultimi a segnalare i movimenti sospetti. Da quanto emerso, i cinesi avevano creato una chat nella quale segnalava la presenza dei militari: "Attenti, ci sono quelli che chiedono soldi".

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