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Cronaca Centro Storico / Via San Francesco

Chiesa di San Francesco: "Negato l'accesso alla Rai"

La parrocchia contro la Soprintendenza che avrebbe negato a una troupe del Tg1 il permesso di fare delle riprese per realizzare un servizio sulla "disastrosa situazione della struttura"

"La Soprintendenza ha vietato a una troupe del Tg1 di entrare nella chiesa per fare delle riprese". E' quanto denuncia la parrocchia di San Francesco in una nota. "Ieri, venerdì 14 settembre - scrivono i parrocchiani - una troupe del Tg1 è venuta a Pisa per realizzare un servizio da mandare in onda quanto prima sulla disastrosa quanto problematica situazione della chiesa di San Francesco, ormai chiusa da quasi 3 anni e a rischio crollo tetto da un minuto all’altro".

"E' stato intervistato - si legge ancora nella nota - il parroco Padre Giuliano, il parrocchiano Nicola Nuti, il segretario cittadino di Italia Nostra Gabriele Del Guerra, il giornalista vaticanista Franco Mariani. Le riprese hanno interessato il chiostro, la piazza, la sala del capitolo, la sacrestia, il campanile. Un video del dietro le quinte, realizzato da Franco Mariani e Nicola Nuti, è visibile sul sito internet della parrocchia e sul relativo canale youtube. Ora non resta che aspettare, dopo la messa in onda, le reazioni al servizio, sperando che ci siano".

La Soprintendenza di Pisa avrebbe però vietato l'ingresso in chiesa alla trouppe. "E' stato vietato loro - si legge nella nota della parrocchia - anche di fare riprese dal chiostro e dell'interno della chiesa attraverso la porta d'ingresso. Per giorni e giorni la giornalista della Rai ha cercato di avere notizie dalla Soprintendenza in merito allo stato attuale dei lavori, dei finanziamenti, ma nessuna risposta è venuta in merito, nemmeno scritta. Eppure quando a giugno scorso c'è stata la diretta della trasmissione 'Agorà' su Rai 3 lo stesso divieto da parte della Soprintendenza non ci fu. Come mai?"

Secondo i parrocchiani la risposta sarebbe 'semplice'. "In quell'occasione - si legge nella nota - il Soprintendente voleva mettersi in mostra, essere intervistato, apparire a livello nazionale in una trasmissione seguita dai politici, e quale occasione migliore se non farlo dall'interno della chiesa, dove quel giorno sono entrati tutti eccetto i due rappresentanti della parrocchia, che poi sono quelli che sul sito della parrocchia da tre anni denunciano, e per questo sono stati puniti, tutte le magagne messe in atto dalla Soprintendenza".

"Intanto - si legge ancora nella nota - sono sforati i tempi dei lavori del cantiere sul retro della chiesa, in via Buonarroti, che dovevano durare fino al 30 aprile e che devono servire, dopo 3 anni dal crollo, a rimettere semplicemente delle tegole sul tetto della cappella laterale, rimettendo in sicurezza la cappella dove si trova la tomba del Conte Ugolino. Per tre anni al posto del buco c’è stato un semplice telo di plastica a proteggere la cappella dalle infiltrazioni dell’acqua. Non si sa quando i lavori finiranno. Certo che se la Soprintendenza ci ha messo tre anni per rimettere poche tegole sul tetto figuriamoci quanto ci metterà per tutti i lavori che devono essere fatti per riaprire la chiesa".

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