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Cronaca Castellina Marittima

Morto nell'auto contro un cinghiale, Coldiretti: "Abbattimenti insufficienti"

Secondo l'associazione di categoria non sono abbastanza gli abbattimenti da parte del mondo venatorio; i cinghiali oltre a devastare campi e coltivazioni sono diventati un pericolo per la sicurezza dei cittadini. Nella notte un 39enne ha perso la vita a Castellina Marittima

"I cinghiali sono un pericolo pubblico. Non è più solo questione di agricoltura ed agricoltori, di danni alle coltivazioni e di devastazione di raccolti che ogni anno si registrano nelle campagne della regione. A rischio c'è la sicurezza dei cittadini". Lo sostiene Coldiretti Toscana che interviene dopo la tragica morte di un trentanovenne in seguito allo scontro tra la sua auto ed un cinghiale di oltre 100 chili che gli ha improvvisamente tagliato la strada mentre stava percorrendo la provinciale di Castellina Marittima, al confine tra le province di Pisa e Livorno. Secondo l'organizzazione agricola sono "450.000 gli esemplari a piede libero che devastano campi, azzerano le produzioni, sterminano gli allevamenti, contribuendo all'impoverimento della fauna, della flora del bosco e del sottobosco". E il conto di Coldiretti è salatissimo: "100 milioni di euro i danni prodotti in cinque anni ad un ritmo di 20 milioni all'anno".

In questo contesto sono "insufficienti gli abbattimenti da parte del mondo venatorio: appena 90.000 circa". "Il numero di cinghiali - spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana - è raddoppiato nonostante gli abbattimenti che continuano ad essere insufficienti per affrontare un'emergenza di queste proporzioni e di questo impatto. Abbiamo fiducia nel piano della Regione Toscana ma serve dare immediatamente corpo agli interventi: i cinghiali sono ormai un pericolo pubblico", visto il numero degli incidenti provocati dagli ungulati: "4.000 dal 2001al 2008 secondo l'ultimo dato ufficiale".



 

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