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Cronaca

Vendita abusiva di merce contraffata, Confcommercio: "Situazione allarmante"

Un reportage fotografico realizzato dall'associazione di categoria mostra la capillare presenza degli abusivi nelle zone più trafficate della città. La presidente Grassini chiede maggiore attenzione e repressione del fenomeno

Pisa capitale dell'abusivismo. E' quanto emerge dal reportage fotografico effettuato da Confcommercio Pisa, che mostra come il fenomeno in città sia ormai fuori controllo. "Dopo ripetuti appelli – scrive infatti l'associazione di categoria con la presidente Federica Grassini – segnalazioni alle autorità, iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, la situazione resta allarmante. Pisa è impresentabile, l'area monumentale e le porte di accesso alla città sono totalmente presidiate dai venditori abusivi".

La numero uno anche di Federmoda Toscana rincara la dose: "Si è creata una rete così capillare che per i tanti turisti che affollano la città non c'è più via di scampo: occhiali, borse, vestiti, accessori, profumi, giocattoli, ombrelli, migliaia di oggetti contraffatti, liberamente smerciati da centinaia di questi abusivi, presenti praticamente in ogni angolo della città ridotta, ormai ad un disordinato bazar a cielo aperto".

Imputato principale il lassismo da parte delle autorità deputate al controllo e alla repressione: "Il nostro reportage – prosegue la Grassini – dimostra ampiamente l'assoluta impunità di fronte a quello che è un reato a tutti gli effetti, sistematicamente compiuto sotto gli occhi degli stessi tutori dell'ordine. Eppure sappiamo bene che chi produce e chi vende un prodotto contraffatto commette un reato penale, così come chi acquista un prodotto taroccato è complice di un reato. Si alimenta la criminalità organizzata, danneggiando pesantemente i commercianti in regola, contribuiendo all'evasione fiscale e mettendo a rischio la propria salute. Perché dobbiamo tollerare all'interno ed all'esterno dell'area Patrimonio Unesco un simile oltraggio alla legge, al buonsenso e alla convivenza civile?".

Le richieste di Confcommercio sono chiare: "Tolleranza zero ed intervento risolutivi. Meno multe ai commercianti in regola e più sanzioni per questo tipo di reati, dove la legge consente di multare i clienti fino a 7 mila euro". Una forte repressione quindi, con la proposta di realizzare anche una specifica cartellonistica nei punti più 'caldi' della città che diffidi i turisti all'acquisto della merce che rappresenta "un furto ai danni delle imprese, un danno per lo stato, un crimine per la società e un rischio per tutti".

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