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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cascina

'Ndrangheta, cosca di Gioia Tauro: tre anni di reclusione per un cascinese

Il processo si è concluso con cinque condanne e tre assoluzioni: secondo l'accusa al porto di Gioia Tauro confluivano prodotti contraffatti che erano poi smistati nella penisola. Legami con la cosca Molè

C'è anche un 41enne di Cascina, A.G., tra i cinque arrestati dopo il processo scaturito dall'operazione "Maestro" condotta nel 2009 contro un'associazione ritenuta legata alla cosca Molé di Gioia Tauro (Reggio Calabria) e dedita all'importazione di prodotti contraffatti.
Il processo si è concluso con cinque condanne e tre assoluzioni. Oltre al cascinese, condannato a tre anni di reclusione, sono finiti in carcere A.A., 66enne di Gioia Tauro condannato a 10 anni, G.S., 70 anni di Gioia Tauro, che dovrà scontare nove anni di carcere, sette anni per F.P.C., 31enne di Polistena (Reggio Calabria), e sette anni e sei mesi per A.B., 62enne di Segni (Roma).

Sono stati assolti invece R.S., 42 anni di Gioia Tauro, F.C., 25 anni di Cinquefrondi (Reggio Calabria), e l'ex direttore della Dogana di Gioia Tauro A.F., 70enne di Bolzano e residente a Belfiore (Verona). Per quest'ultimo, il pm, Roberto Di Palma, aveva chiesto la condanna a cinque anni di reclusione.

Secondo l'accusa, la merce contraffatta proveniente dall'oriente arrivava al porto di Gioia Tauro e da qui i container passavano aggirando i controlli e inondando la penisola di prodotti contraffatti con i marchi delle più famose case di abbigliamento, scarpe, profumeria. Un sistema che consentiva agli importatori di risparmiare milioni di euro di
dazi ed ai Molé di incassare una somma rilevante per il "servizio" reso.

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