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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Consiglio di quartiere a Sant'Ermete, invitati Comune e Apes: "Vogliamo risposte"

Consegnate dagli attivisti del comitato 150 firme a Palazzo Gambacorti per spingere le istituzioni a partecipare all'appuntamento, fissato per il 2 marzo

E' annunciato per il prossimo 2 marzo, dalle ore 16, un consiglio di quartiere a Sant'Ermete per un confronto pubblico sulla questione delle case popolari. All'appuntamento sono stati invitati l'assessore Gambaccini, l'Apes e la Società della Salute, tramite una raccolta firme che è stata depositata la mattina di ieri, 27 febbraio. In 150 hanno aderito, un numero che raccoglie gran parte degli abitanti del quartiere.

"Da mesi ci riempiono la testa di annunci: 'cambiamento', 'la priorità sono le case popolari' - scrive il comitato - noi siamo in cerca di cambiamento da anni e aspettiamo risposte sulle nostre case popolari, eppure ancora non si scorge nulla di positivo. Delle soluzioni noi le abbiamo inviate all'Apes a novembre 2018, ovvero il nostro progetto 'Comunita di Quartiere', che nell'ultimo anno è stato scritto e stilato nelle varie assemblee di condominio e di quartiere".

I rapporti fra residenti e Palazzo Gambacorti, dopo un'iniziale dialogo, si sono bruscamente interrotti lo scorso 15 febbraio. Era previsto un incontro presso l'Apes fra le parti, ma è saltato. Da un lato l'assessore ha attaccato gli attivisti per i loro comportamenti, ritenuti eccessivi e di ostacolo all'amministrazione. Dall'altro c'è la convinzione che il Comune porti avanti una sostanziale presa in giro, un diradare i tempi per 'coprire' i ritardi e le mancanze delle opere legate alle case popolari.  

"Non ci interessa parlare ed entrare nel merito delle calunnie pretestuose, farcite da menzogne fantasiose, che hanno portato all'ingiusto annullamento dell'incontro scorso. Altro non sono che la solita solfa dei politici. Piuttosto ci interessa ottenere delle risposte alle questioni che per noi delle case popolari di Sant'Ermete sono importanti", insistono dal comitato.

Le richieste sono quelle ormai di sempre: "Quante stanze avranno le case nuove? Ad oggi nel progetto sono previste ad una sola stanza, e questo per noi non è accettabile visto che c’è chi ha nipoti, figli o badanti che non possono dormire tutti in una stanza. Quando riconosceranno l'esonero dell'affitto? Nelle case in cui viviamo c’è un piano di evacuazione presentato dal Comune a causa dei gravi problemi strutturali dei palazzi, della mancanza di manutenzione ormai decennale e della non conformità degli impianti. Eppure paghiamo lo stesso affitto di case nuove e a norma. Come è possibile? Che fine devono fare le decine di alloggi vuoti presenti nel quartiere? Le case infatti vengono lasciate vuote per decenni a marcire, creando disagio alle persone che ci vivono intorno, sia a causa dei cattivi odori, sia a causa delle carenze strutturali che si aggravano. In più, quei pochi alloggi che assegnano, vengono dati in sovraffollamento e a famiglie che hanno molti problemi, che in alcun modo vengono aiutate ma anzi vengono abbandonate nel quartiere, costituendo di fatto un ghetto".

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