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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Continental: mozione di Sì-Toscana a Sinistra in Consiglio Regionale

Sì-Toscana a Sinistra ha presentato una mozione in Consiglio Regionale per chiedere che venga garantita la salvaguardia produttiva e occupazionale negli stabilimenti pisani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Sì-Toscana a Sinistra ha presentato una mozione in Consiglio Regionale, in cui chiede alla Giunta di mettere in atto tutte le azioni necessarie nei confronti di Continental s.p.a. perché sia garantita la salvaguardia produttiva e occupazionale negli stabilimenti pisani, sia dei lavoratori dipendenti sia dei lavoratori interinali. E perché sia aperto un canale istituzionale con Continental anche in considerazione dei protocolli attivati e dei finanziamenti e dei contributi pubblici erogati, al fine di concordare e sostenere una conversione innovativa degli stabilimenti pisani e conseguenti percorsi di formazione del personale, attraverso il coinvolgimento dei lavoratori, delle loro rappresentanze sindacali e delle istituzioni universitarie del territorio.

"Attraverso un freddo comunicato stampa, i 940 lavoratori dello stabilimento Continental di Pisa hanno appreso che 500 di loro potrebbero perdere in un imminente futuro il loro posto di lavoro, senza contare gli oltre 250 interinali e tutto l’indotto collegato ai due stabilimenti pisani", commentano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, con Ciccio Auletta, consigliere comunale di Diritti in Comune a Pisa.  Il 1 ottobre scorso il Consiglio comunale di Pisa ha approvato all’unanimità una mozione, sulla stessa vicenda, presentata da Diritti in Comune.

"Da quanto reso noto, la strategia dell’azienda tedesca si basa su una complessiva riduzione dei costi di cui farebbero le spese i lavoratori. La preoccupazione è comprensibilmente molto forte, e siamo al fianco dei lavoratori. La transizione della Continental verso la componentistica per la trazione elettrica, che rappresenta uno scenario obbligato per le case di produzione automobilistica, deve prevedere il mantenimento degli attuali posti di lavoro, anche attraverso specifici piani di formazione del personale e il coinvolgimento delle istituzioni universitarie pisane".

"Nel caso della Continental c’è un ulteriore elemento: la multinazionale tedesca in tutti questi anni ha ricevuto ingenti fondi pubblici e non può certo dismettere la produzione a Pisa, dimenticando il debito con il nostro territorio. Nel 2013, Università di Pisa, Regione Toscana e Pontlab hanno firmato un protocollo d’intesa con Continental per la produzione di ‘iniettori di nuova generazione’ che nel biennio 2013-2015 ha attivato investimenti  per 5,3 milioni di euro, di cui 3,5 a carico della Regione Toscana. La multinazionale – continuano Fattori, Sarti e Auletta – si è anche potuta avvalere dei laboratori di ricerca e delle strutture dedicate all’innovazione e al trasferimento delle competenze tecnologiche dei partner scientifici del progetto, tra cui quelli dell’Università di Pisa".

"Come se non bastasse, la Continental Spa sta ancora ricevendo i finanziamenti per le attività di ricerca erogati dalla Regione Toscana attraverso il POR Creo FESR 2014-2020 nell’ambito del bando RSI1 e RSI1-2017, con atteso ‘incremento dell’attività d’innovazione delle imprese’ attraverso progetti in partenariato, ed è anche beneficiaria diretta di circa 2 milioni di euro di finanziamenti. Allo stesso tempo la multinazionale tedesca e l’Università di Pisa, in questi anni, hanno collaborato per realizzare stages, tirocini per laureandi e neolaureati di vari settori scientifici ed economici. Tutti motivi più che validi perché la Regione, come primo passo, apra un canale istituzionale con Continental con l’obiettivo di sostenere la conversione degli impianti e mantenere la produzione nell’area pisana e tutti gli attuali posti di lavoro, compresi gli interinali. La multinazionale non può andarsene dopo aver incassato una pioggia di denaro pubblico", concludono Fattori, Sarti e Auletta.

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