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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Giusto

Convegno sulla messa alla prova

Il 5 dicembre a Pisa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Ci sono situazioni che ci portano davanti ad un giudice, ma che possono essere affrontate in modo efficace, senza innescare l’ oneroso meccanismo di un processo penale. Infatti, una delle più notevoli novità, introdotte dalla riforma del sistema penale non ancora del tutto compiuta, è stata l’instaurazione, nel 2014, dell’ istituto della “Messa alla prova” per gli adulti (art.168 bis c.p.). Essa consiste nella possibilità di riparare al danno causato, in certi limiti, senza il dispiegamento dell’ iter del processo penale, bensì privilegiando la presa di coscienza individuale e una reazione positiva al proprio errore.
Con la disponibilità a svolgere azioni concrete, si evitano anche le conseguenze personali che una condanna penale comporterebbe. Con questo nuovo istituto, si sta cercando di dare corpo ad un’ idea di giustizia riparativa, nei confronti della comunità e della vittima, che eviti una pena vissuta in maniera esclusivamente passiva.
Nel 2016, sono state interessate a questo tipo di provvedimento, in Toscana, oltre 2000 persone, con una tendenza all’ incremento nel 2017. Occorre tenere presente che la fattibilità concreta della “riparazione”, nel nostro ordinamento, è di fatto possibile solo coinvolgendo le formazioni sociali che possono accogliere le persone interessate, facendo loro svolgere attività di utilità sociale che possano condurre ad un ripensamento critico del proprio comportamento ed avere l’ effetto di responsabilizzarle.
Da monitoraggi interni, Comuni e Associazioni risultano gli enti più disponibili a collaborare, mentre maggiori aperture a cogliere questa sfida sono auspicabili, da parte di altri enti come Università, Aziende sanitarie, Fondazioni. Gli Uffici del Ministero della Giustizia, che si occupano specificamente di esecuzione penale alternativa al carcere (UDEPE), hanno anche il compito di svolgere una capillare azione di comunicazione esterna.
Sul territorio pisano, l’ UDEPE di Pisa è impegnato per fare comprendere le opportunità che tale istituto ha introdotto per i cittadini, ricevere suggerimenti da altri operatori sociali e da enti pubblici e privati. Con alcuni di essi, sono già stati attivati accordi e convenzioni: divulgando gli esempi concreti già operativi nel territorio pisano, si spera anche di ricevere ulteriori disponibilità. Il rapporto tra giustizia e cittadini è indubbiamente argomento complesso, che può smuovere passioni, paura e diffidenza nella popolazione. Le semplificazioni non sono di nessun aiuto alla corretta comprensione delle problematiche, e la mancanza di adeguata informazione può influire sulle reazioni negative dell’opinione pubblica.

Con il convegno “A prova di cittadinanza: la messa alla prova come sfida per la comunità”, organizzato da CESVOT, UDEPE Pisa e Caritas Pisa, per il 5 dicembre prossimo, in Via dei Cappuccini 2/b a Pisa, i partecipanti avranno l’ occasione di apprendere le novità da operatori del settore, di confrontarsi sui principi ideali, civili, ed esperienziali su cui si fonda questo nuovo istituto, con un riscontro diretto sulle esperienze in atto sul territorio.

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