rotate-mobile
Cronaca

Coronavirus, il sindacato infermieri: "Vogliamo mascherine protettive adeguate"

Il Nursind chiede l'intervento della Regione Toscana. Chiudono le strutture semiresidenziali per anziani e disabili

La protezione degli operatori sanitari contro il Coronavirus è un tema caldo ed il Nursind, il sindacato degli infermieri, con il segretario di Pisa Daniele Carbocci avverte che "segnalare l'inadeguatezza delle mascherine che sono state distribuite negli ospedali del territorio e in Aoup sia un nostro preciso dovere, per proteggere gli infermieri e tutto il personale di assistenza. E' inconcepibile che si pensi di far passare come idonee delle mascherine che sono certificate come 'filtranti' i batteri. Informiamo il presidente Rossi che un virus, il Coronavirus, è oltre 100 volte più piccolo di un batterio. Quelle che ci sono state fornite sono mascherine paragonabili a uno scolapasta utilizzato per fermare la farina. Sono niente".

Il Nursind quindi si rivolge al governatore della Toscana Enrico Rossi chiedendo di "farci arrivare le protezioni adeguate", in quanto "i nostri colleghi sono in prima linea in questa guerra e hanno diritto ad averle. Sono già troppi gli operatori sanitari infettati, di cui alcuni già in condizioni critiche".

Le rimostranze del sindacato non sono una novità. Le mascherine in questione sono state annunciate dallo stesso Rossi. "Le mascherine della Protezione civile sono in attesa di validazione da parte dell'Istituto superiore della sanità. Ma siamo in emergenza sanitaria ed occorre distribuire in questo momento tutto quello che abbiamo. Sto comunque preparando un atto, assieme agli esperti dell'unità di crisi, per il corretto uso dei dispositivi. Per quel che riguarda la Regione Toscana attraverso Estar distribuiremo nella sola giornata di oggi 94mila dispositivi sicuri, tra certificati o testati. Si tratta di 40mila mascherine a marcatura CE, idonee dunque a tutti gli effetti, e di 54mila autoprodotte in Toscana in tessuto non tessuto a triplo strato e con elastico, già testate dal dipartimento di chimica dell'Università di Firenze, di qualità certamente migliore rispetto a quelle della Protezione civile nazionale e che riceveranno secondo le procedure la validazione dell'Istituto superiore di sanità nelle prossime ore". Ieri erano state distribuite 39.500 mascherine 'made in Tuscany' di ugual tipo e 95.300 della protezione civile nazionale.

Nuove misure: chiusi i centri diurni di anziani e disabili

Rossi ha firmato una nuova ordinanza regionale per il contrasto del Coronavirus. Come già anticipato sul territorio, è stata disposta la chiusura temporanea, fino al 3 aprile 2020, delle strutture semiresidenziali per anziani e disabili, i cosiddetti centri diurni, e l'istituzione di una commissione di esperti per definire le linee guida di indirizzo per i percorsi di cura destinati ai pazienti affetti da Covid-19.

La sospensione da lunedì 16 marzo delle attività dei centri diurni - disposta dopo un confronto con i gestori delle strutture e le rappresentanze sindacali dei lavoratori - risponde alla necessità di rafforzare ulteriormente le misure di sorveglianza sanitaria per contenere e mitigare l'espansione della malattia infettiva, soprattutto per la popolazione più fragile ed esposta al rischio di contagio, come anziani e disabili.

Resta fermo che nei casi ritenuti necessari dai servizi competenti, l'assistenza sarà comunque garantita sulla base di singoli piani assistenziali personalizzati, ove possibile dalle stesse strutture in raccordo con i servizi territoriali aziendali di riferimento (le Asl): presso il domicilio degli assistiti o, eventualmente, attraverso la predisposizione di piani residenziali temporanei. Le eventuali attività assistenziali necessarie verranno rimborsate da parte delle Asl utilizzando le risorse destinati alle convenzioni in essere con i centri diurni.

L'altra disposizione dell'ordinanza presidenziale riguarda l'istituzione di una commissione di esperti, designati dai direttori generali delle Aziende sanitarie e coordinata dal direttore regionale competente in materia di diritto alla salute, con il compito di definire, entro la giornata di lunedì 16 marzo, le linee guida di indirizzo per il percorso diagnostico-terapeutico in ambito ospedaliero e sanitario per pazienti affetti da Covid-19. La commissione, in particolare, dovrà delineare le caratteristiche cliniche e terapeutiche che sarà necessario attivare, in un crescente livello di intensità di cura, dal momento dell'entrata in ospedale del paziente fino all'eventuale ricovero in terapia intensiva.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, il sindacato infermieri: "Vogliamo mascherine protettive adeguate"

PisaToday è in caricamento