Coronavirus: negozi chiusi in Corso Italia, appello anche di Confesercenti
Avvisi sulle vetrine, in una via con poche persone. L'associazione invita gli imprenditori a stare a casa
Chiudono i negozi del centro. Dopo Piazza dei Miracoli deserta, anche Corso Italia si presenta con poche persone, con sulle vetrine degli esercizi i cartelli che danno appuntamento a tempi migliori. Si va dall'ottimista "Andra tutto bene! #ioresto a casa. Vogliamo tutelare la salute dei nostri clienti e dipendenti. Riapriremo non appena la situazione si sarà normalizzata", al laconico "chiuso fino al 15 marzo compreso".
Una scelta auspicata da più parti, come nell'appello di Confesercenti. "Ci rivolgiamo a ristoratori, baristi, negozianti, albergatori e tutte quelle attività che hanno limitazioni ma che non sono sospese da nessun decreto. Occorre responsabilità e un atto di coraggio, da oggi chi può chiuda la propria attività per qualche tempo, un solo giorno, un weekend o un'intera settimana e rimanga a casa, limiti al minimo il contatto con il pubblico, soprattutto se ritiene di non poter garantire il rispetto delle norme di sicurezza sanitarie per i clienti, per i collaboratori, per sé stesso o per i suoi familiari".
La concessionaria: "Chiudiamo, confido che altri seguano il nostro esempio"
E' quanto dicono il presidente regionale Nico Gronchi e il presidente Toscana Nord Alessio Lucarotti, insieme a quelli di tutte le aree (Luigi Micheletti per Pisa, Esmeralda Giampaoli per Lucca e Versilia, Paolo Arpagaus per Massa, Nando Guadagni per Carrara, Luciano Cantoni per la Lunigiana, Laura Grassi Monti Pisani, Luca Sardelli Valdera e Marco Migliorini Valdicecina). Si chiede quindi un "gesto di coraggio", senza però dimenticare "tutti quegli esercizi aperti per garantire servizi essenziali e di presidio; a tutti loro - insieme al meraviglioso esercito di medici e operatori sanitari - non possiamo che dire grazie, con rispetto e ammirazione".
Poi l’appello alla politica: "Nel frattempo è nostro dovere batterci, tutti insieme, perché le istituzioni, le banche, ogni soggetto coinvolgibile faccia la propria parte per sostenere e far sopravvivere il tessuto connettivo dell’Italia: la rete delle micro, piccole e medie imprese che tiene insieme il nostro paese non deve morire, non lo permetteremo e continueremo a pretendere di ottenere provvedimenti concreti e rapidi, a partire dalla sospensione immediata delle scadenze di tasse, imposte, mutui".