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Corsi online per imparare a riconoscere un infarto e ad utilizzare il defibrillatore

Furti ed emergenza sanitaria non fermano le attività della Cecchini Cuore onlus del professor Maurizio Cecchini

L'emergenza sanitaria legata al coronavirus non ferma l'attività della Cecchini Cuore onlus del professor Maurizio Cecchini. In questi giorni, dal sito dell'associazione, è infatti possibile iscriversi ai corsi di formazione gratuiti online organizzati per insegnare ai cittadini a riconoscere un arresto cardiaco, fare un massaggio cardiopolmonare e utilizzare un defibrillatore. "Facciamo un paio di lezioni a settimana - spiega il dottor Cecchini - e ad ognuna, della durata di circa due ore, partecipano in media 80/100 persone da tutta Italia. Si tratta di videolezioni interattive duranti le quali è possibile fare domande in tempo reale. Possono partecipare tutti, anche ragazzi e bambini".

Ma non è l'unica attività portata avanti dall'associazione in questa fase. La Cecchini onlus è infatti attiva anche nel servizio di consegna a domicilio 'La spesa sicura', coordinato dalla Sds della zona pisana e rivolto ad anziani, disabili e persone in condizione di comorbidità. Altro servizio, portato avanti in prima persona da Cecchini, è quello di un centro di ascolto Whatsapp per persone con problemi cardiologici. Attività che non si fermano nemmeno di fronte alla raffica di furti/atti vandalici compiuti negli ultimi mesi ai defibrillatori installati dall'associazione in città. L'ultimo dei quali avvenuto nei giorni scorsi in piazza Toniolo

"In totale i furti di Dae a Pisa sono stati 8 - spiega Cecchini - sui circa 500 macchinari che abbiamo installato in tuttà la città. Non è un numero altissimo; è da sottolineare però che 5 di questi sono avvenuti a San Giusto e 2 proprio in piazza Toniolo". Nell'ultimo episodio di un paio di giorni fa è stata inoltre presa a calci anche la teca che conteneva il dispositivo salvavita, quest'ultimo già precedentemente rubato e nuovamente sostituito: "Uno spregio nei confronti dei soldi dei cittadini e del lavoro che facciamo per salvare la vita alle persone - prosegue Cecchini. I nostri Dae in questi anni sono stati utilizzati in 22 occasioni, e in 16 di queste, il 73% dei casi, hanno salvato la vita alle persone colte da infarto. Si tratta di una percentuale altissima se consideriamo che la media è ci circa il 50% e che questi strumenti sono stati utilizzati da passanti e non da medici".

Raid di furti che Cecchini non riesce a spiegarsi ma che costringeranno l'associazione a cambiare 'strategia': "Non saprei dire se si tratta di ladri o di accanimento nei nostri confronti. Se fossero ladri gli strumenti rubati devono essere rivenduti all'estero, visto che hanno un numero di matricola ed in Italia sarebbero facilmente rintracciabili. Quello che è strano è che 5 degli 8 furti siano avvenuti nel solito quartiere. Fossi un ladro cercheri di evitare una di rubare sempre nella solita zona. Per colpa di pochi imbecilli - conclude Cecchini - da ora in avanti saremo costretti ad installaere i Dae all'interno di aree chiuse: cercheremo esercizi pubblici che abbiano orari di apertura il più ampi possibile, ma in ogni caso nelle ore notturne i defibrillatori non potranno essere utilizzati".

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