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Cronaca

Daniele Logli a 'Quarto Grado': "Mio padre è innocente, spero nel ritorno di mia madre"

Prima apparizione tv per il 23enne figlio di Antonio Logli. E' avvenuto nella trasmissione del 19 ottobre

Emozionato, ma deciso, ha difeso il padre credendo alla sua innocenza. Daniele Logli, figlio di Antonio - condannato a vent'anni in appello per l'omicidio della moglie Roberta Ragusa - è intervenuto per la prima volta in televisione a 'Quarto Grado', trasmissione di Rete 4 che da tempo segue il caso. Ha raccontando i fatti di quel 13 gennaio 2012, giorno della scomparsa, portando la sua testimonianza. Presenti in studio anche i due avvocati, Roberto Cavani e Saverio Sergiampietri. 

"Mio padre mi ha chiamato la mattina prima della sveglia - ricostruisce Daniele insieme al giornalista Gianluigi Nuzzi - dicendo che mia madre non si trovava. Non ho compreso la gravità della situazione, fra il sonno e l'incertezza, pensavo che magari fosse uscita prima. Infatti sono anche andato a scuola normalmente. Poi quando mi è venuta a prendere la madre di un mio amico, invece che tornare con il bus come al solito, ho capito che la situazione non era migliorata. A casa ho trovato i Carabinieri". 

Il 'tentato omicidio'

Daniele ha ricordato, dal suo punto di vista, l'episodio di una caduta dalle scale della soffitta del 10 gennaio che ha coinvolto Antonio e Roberta. Nella sentenza il caso ha avuto un peso rilevante nella ricostruzione validata dai giudici, in quanto sarebbe stato percepito da Roberta un intento omicida. In trasmissione è proprio Antonio a raccontare i fatti, direttamente nell'abitazione di Gello. "Ho cercato di salire sulla scaletta che scende dalla botola da solo, con il pacco delle decorazioni natalizie in mano. Ho avuto qualche difficoltà e ho chiamato aiuto, è venuta Roberta ma alla fine siamo caduti. Lei si è fatta più male, ad un braccio e dietro la testa. Ho cercato di convincerla ad andare al pronto soccorso, ma non ha voluto. Ho preso il ghiaccio e ci siamo seduti sul divano a, diciamo, curarci le ferite. Ero dispiaciuto, ma da qui a un tentato omicidio mi sembra che ce ne corra". 

Roberta scriverà sul diario che si è trattata di una "tragedia", e Logli spiega che "è un po' un poeta quando scrive, ama usare vocaboli un po' particolari. Ci potevamo fare male, ma oggettivamente non è successo questo". Lo stesso aggiungono Daniele, "Mia mamma era spesso sarcastica", e l'avvocato Sergiampietri: "Parlando con altri di quell'episodio Roberta lo ha definito una 'bischerata', che in toscano significa sciocchezza, cosa di poco conto". Daniele è stato testimone dei momenti successivi all'incidente: "Sono tornato da scuola e ho visto la scala aperta. Poi mio padre e mia madre seduti, che armeggiavano con dei panetti di ghiaccio. Ho chiesto cosa fosse successo e mi è stato spiegato della caduta. Non è stata usata la carrucola solita per portare su il pacco. Ho visto mia madre dolorante, ma era tranquilla, rammaricata. Non si percepiva tensione".

Il 'saluto'

Un altro elemento ripercorso da Daniele, fra gli altri, è quello della sera prima della scomparsa: "Mamma è venuta a darmi la buonanotte. Mi ha proprio anche rimboccato le coperte, una cosa che non faceva da anni". Per Cavani "sembra che sia stato come un saluto". In conclusione della parte di trasmissione dedicata al caso Daniele ha detto: "Mi rendo conto che più il tempo passa, più è probabile che venga ritrovato un corpo che lei telefoni, ma io ad oggi ho ancora speranza", e poi "la mia presenza qua è già un appello affinché lei torni. La aspettiamo".

Su Mediaset si può rivedere la puntata del 19 ottobre di 'Quarto Grado'. 

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