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Cronaca

Degrado e sicurezza, i cittadini si sentono abbandonati: "Manca un progetto organico"

"Fermiamo il degrado: Pisa terra di nessuno". Si chiama così il documento firmato dal Coordinamento dei comitati cittadini inviato a sindaco, prefetto e questore. Peggiorano i problemi, fra spopolamento della città ed area metropolitana

"A Pisa manca un organico progetto sull’ordine pubblico e la sicurezza, che coinvolga le autorità e gli enti competenti, tutto è lasciato al caso e all’improvvisazione del momento, senza una risposta chiara ed efficace al gravissimo disagio dei cittadini, che hanno la sensazione di vivere in una terra di nessuno".

Così scrivono il Comitato del Quartiere di S.Maria, di Mezzogiorno, La Cittadella e il Comitato del Muretto in un documento congiunto inviato a sindaco, prefetto e questore. Una 'sentenza' che segue ad un lungo resoconto di tutte le criticità riscontrate in centro storico che non si riescono ad arginare: pulizia e decoro per cittadini e turisti, ordine pubblico fra spaccio e movida selvaggia, abusivismo commerciale, vandalismi contro arredi e monumenti.

Il Coordinamento dei comitati cittadini ricorda come da un lato la città stia vivendo un inesorabile spopolamento, passando dai 104mila abitanto del 1981 agli 88mila del 2013 (dati Istat), mentre dall'altro si ritrovi a pensare da area metropolitana, centro di servizi, lavoro, studio e turismo per una presenza stabile di 200mila fruitori. Un contrasto già messo in luce dal sindaco Filippeschi nella recente lettera al ministro Alfano per chiedere più forze dell'ordine, ma che per i comitati non mette al riparo l'amministrazione dalle responsabilità.

SI legge infatti nella missiva che "ciascuno deve rispondere delle proprie responsabilità. Si ricorda nel suo programma di mandato 'La nuova Pisa, insieme, 2013-2017' si è assunto con i suoi elettori l'impegno del 'rafforzamento dei distaccamenti nei quartieri della Polizia Municipale e quindi ampliamento ulteriore dell'organico sulla base delle possibilità di legge e di bilancio; previsione del turno notturno, con copertura del servizio per le 24 ore, in coordinamento con le Forze dell’Ordine'".

I cittadini riscontrano una maggiore presenza in strada di personale di sicurezza, ma spesso non risulta efficace, riuscendo al più a far spostare i problemi in zone poco più periferiche. Si rinnova così la richiesta di vigilanza e controlli nel luoghi 'caldi' 24 ore su 24, con eventuali presidi fissi soprattutto nei fine settimana.

Sul lato dell'attività politico-amministrativa le richieste seguono gli obiettivi di limitazione degli eccessi e contrasto preventivo all'illegalità:

- mantenimento del divieto all'apertura di nuovi kebab e minimarket, ma anche di bar e ristoranti in tutto il centro storico e nella zona della stazione, con la riconsiderazione licenze ed aperture che si protraggono fino le 2 del mattino;

- divieto di vendita per asporto e di detenzione di bevande alcoliche oltre le ore 22 fino alle 6 del mattino, in ampie zone della città ed in particolare in piazza dei Cavalieri, piazza delle Vettovaglie, Piazza Gambacorti, purché a questa misura si accompagnino severi e ripetuti controlli da parte degli organi preposti;

- programmazione organica di eventi culturali e di intrattenimento compatibili nel centro storico;

- avviare un piano condiviso di studio e soluzione per ridurre il fenomeno della movida coinvolgendo Università, scuole, associazioni, Società della salute, Prefettura, Questura e quant'altro, individuando aree alternative per il divertimento e lo svago degli utilizzatori del centro storico facilmente raggiungibili anche con mezzi pubblici;

- approvazione urgente del regolamento sul rumore contro l'inquinamento acustico, in un testo modificato rispetto a quello emerso dalla Commissione;

- piena applicazione ed estensione ad altre zone del Patto di civile convivenza stipulato per Piazza delle Vettovaglie nel 2013 anche da parte dei rappresentanti dei commercianti per limitare il fenomeno della movida, che prevede la figura dell’assistente alla sicurezza legata alla concessione del suolo pubblico;

- illuminazione efficiente e telecamere di sorveglianza in tutte le strade a rischio.

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