rotate-mobile
Cronaca Pratale / Via San Giovanni Bosco

Don Bosco, detenuto morto nel carcere: "Non è stato possibile salvarlo"

A raccontare l'episodio è il vicesegretario generale dell'Osapp Giuseppe Proietti Consalvi che sottolinea la freddezza e la tempestività dell'agente di Polizia Penitenziaria intervenuto appena visto il detenuto riverso sul tavolino

"La Polizia Penitenziaria è abituata a fare l’impossibile ma per i miracoli non è purtroppo attrezzata".
A dichiararlo è il vicesegretario generale dell’Osapp Giuseppe Proietti Consalvi, che analizza la morte di un detenuto, deceduto nella serata del 13 aprile all’interno del Centro Diagnostico Terapeutico annesso alla Casa Circondariale di Pisa.

"Il detenuto di origine slava di 55 anni, affetto da svariate patologie soffriva anche di disturbi di natura psichiatrica, è stato trovato esanime dal personale di Polizia Penitenziaria che durante un normale giro di controllo nella sezione detentiva lo ha notato riverso sul tavolino della cella - racconta Proietti Consalvi - l’agente di Polizia Penitenziaria ha fatto scattare nell’immediatezza l’allarme e benché siano stati adottati tutti i protocolli 'salva vita' previsti, non è stato possibile salvare l’ennesima vita nelle patrie galere".

"È evidente - conclude Proietti Consalvi - che in ogni caso vada premiata la freddezza e la tempestività del poliziotto penitenziario che ha avviato le procedure per il tentato salvataggio del recluso e questo a prescindere dall’esito dell’intera vicenda."

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Don Bosco, detenuto morto nel carcere: "Non è stato possibile salvarlo"

PisaToday è in caricamento