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Cronaca

Didattica universitaria a distanza, la posizione di Confcooperative

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

In seguito al comunicato stampa del Rettore Paolo Mancarella, riguardo alla decisione presa in seduta congiunta dal Senato Accademico e dal Consiglio d'Amministrazione dell'Università di Pisa che prevede di “aprire il prossimo anno accademico con tutte le lezioni frontali del primo semestre erogate a distanza attraverso le piattaforme telematiche messe a disposizione dell'Ateneo”,

esprimiamo come Comitato territoriale Pisano di Confcooperative la nostra preoccupazione per i riflessi sull'economia cittadina già pesantemente ridimensionata nei suoi aspetti turistico-ricettivi e culturali dalla pandemia di COVID-19.

Come per altre categorie di imprese anche le cooperative associate potrebbero subire un contraccolpo alla sostenibilità di impresa in tutti i settori dall'accoglienza, alla ristorazione, alle librerie e tipografie e molti altri servizi generati dall'indotto universitario. Il rischio è che le stime di perdite di posti di lavoro già alte a causa del COVID- 19 diventino su Pisa di immani conseguenze azzerando un tessuto produttivo.

Consapevoli che la scelta, dettata da motivazioni sanitarie e di tutela della comunità accademica e studentesca non può non essere rispettata e condivisa, chiediamo tuttavia che venga rivista e ripensata integrandola con l'utilizzo di uno schema “blended” che preveda percorsi didattici che integrano l’utilizzo di aule virtuali e aule in presenza.

L’utilizzo di più canali di comunicazione, aula e rete, nonché l'organizzazione di una didattica contingentata come avverrà presso l'Ateneo di Firenze, potrebbe permettere la non discriminazione degli studenti che rimangono fuorisede a causa della pandemia ma nello stesso tempo di non annichilire quel tessuto sociale studentesco che da sempre caratterizza la cultura, la vita sociale ed economica della città di Pisa.

In questa crisi le politiche educative e i servizi connessi, a partire dagli asili, scuole elementari e superiori, fino ad arrivare alla lifelonglearning hanno subito un'implosione importante generando non pochi danni alla crescita delle persone, non ultima quindi anche la preoccupazione, come comunità di genitori, dell'aspetto pedagogico nella crescita dei giovani, come cittadini dotatati di senso critico, che il periodo di socialità e convivenza in una città come Pisa può e deve esprimere.

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