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Cronaca Santa Croce sull'Arno

Coronavirus, filiera del cuoio in difficoltà: "A rischio 2mila addetti"

Cna e Assa chiedono interventi immediati per tutelare l'occupazione

Le preoccupazioni per l'impatto negativo del Coronavirus sull'economia si estendono al settore della moda, ed in particolare a pelle e cuoio. Cna e Assa Terzisti hanno lanciato l'allarme nell’incontro avvenuto venerdì sera presso la sede Assa di Santa Croce Croce sull'Arno, un allarme che nel Comprensorio del Cuoio può comprendere ed estendersi a migliaia di lavoratori della filiera.

All'incontro hanno partecipato il presidente Cna Francesco Oppedisano, il direttore generale Giuseppe Sardu e la coordinatrice Cna di zona Barbara Carli. Per Assa c'era il presidente Alberto Giannangeli, il direttore Gionata Moroni e la maggioranza dei componenti del Cda.

"La situazione è molto grave - sostengono all'unisono - le nostre imprese in questi giorni stanno smaltendo gli ultimi ordini e non ci sono prospettive di ripresa visto che i segnali che ci arrivano dalle aziende conciarie committenti sono di uno stop di una forte riduzione o sospensione di ordinativi, e quindi a cascata le ripercussioni negative si faranno sentire su tutta la filiera produttiva". La prima richiesta che emerge con forza da Cna e Assa sono misure protettive "da attivare subito prima che si possa sentire tutto il peso negativo della contrazione che sta subendo tutto il comparto moda, il più colpito insieme ai settori legati al turismo ed ai trasporti".

"Le misure di sostegno - valutano Cna e Assa - vanno tarate su aziende più deboli come i terzisti che sono meno capitalizzati e dipendono dai cicli e dai flussi dettati da mercato e da ritmi di lavoro delle concerie. Si tratta di aziende che si sostengono con i flussi finanziari legati ai flussi produttivi. Uno stop dell’uno provoca ripercussioni immediate sull’altro. Prevenire situazioni di crisi dovrebbe essere l’obiettivo principale e proteggere gli anelli più deboli della catena è un interesse di tutti anche per potersi trovare nelle condizioni di poter cogliere con reattività e rapidità eventuali sintomi di ritorno alla normalità e ripresa dei mercati". Nel Distretto è fissata una riunione per il 12 marzo. "Il Distretto può battere un colpo forte e anzi rivitalizzarsi, per gestire al massimo delle possibilità questa emergenza dopo due anni di inattività".

Fra gli esempi di miusure sono citate la "sospensione di ogni pagamento fiscale e contributivo per almeno 4/6 mesi, i leasing, rate e mutui". Occorre anche proteggere l'occupazione: "Per il personale dipendente occorre attivare tutti gli strumenti disponibili: cassa integrazione ordinaria, straordinaria ed in deroga per quei casi (circa il 10% di aziende secondo stime Assa) che non ha sistemi di protezione né bilateralità. Occorre ricordare che, all’interno del comparto conto terzi del conciario nel Distretto Industriale di Santa Croce Sull’Arno, trovano occupazione il 50% circa del totale addetti impegnati nell’intero settore; tradotto in numeri significa che circa 2mila addetti operano e lavorano nel comparto conto terzi".

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